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lunedì 5 luglio 2010

Linguaggio del corpo: (da "Grafologica-mente" estratto dal capitolo "I Ricci")


Immaginate di vedere una donna che vi viene incontro salutandovi; avete molti strumenti per capire i suoi messaggi più inconsci: il tono della sua voce, le parole che dice, il modo in cui si muove… il suo abbigliamento e la sua acconciatura.
Questi due ultimi elementi non sono certo oggetto di studi scientifici, ma concorrono, comunque a suscitare emozioni in chi osserva…

Ciò mi consente di parlare anche di acconciatura, in quanto sicuramente proviamo sensazioni diverse nel vedere un viso circondato da riccioli ribelli che saltellano davanti all’occhio, o un altro tirato dai capelli serrati in un elastico dietro la nuca: immaginatevi l’acconciatura di un clown e quella di una ballerina di danza classica, credo che abbiate avuto emozioni diverse.
I Ricci, in grafologia, rappresentano metaforicamente l’acconciatura che diamo alle nostre lettere: sono tutti elementi aggiuntivi e formalmente inutili, che però, partendo direttamente dall’inconscio, possono fornire molte informazioni che sfuggono ad un controllo diretto: non a caso vengono anche chiamati Gesti Fuggitivi.

Vediamo ora alcuni esempi di come l’inconscio riesca a comunicare con il mondo esterno.

Questa è la lettera “a” secondo il modello che le maestre insegnano agli scolari.
I bambini vivono esperienze e situazioni diverse, il loro mondo interiore si arricchisce ogni giorno di emozioni sempre nuove e crescono in maniera diversa e così la nostra iniziale lettera “a” si trasforma di conseguenza…

Riccio del Soggettivismo:
Il gambino diventa un tratto orizzontale che invade lo spazio del prossimo, indica la volontà inconscia di mantenere le distanze dagli altri .
Si tratta di un movimento rigido, che indica controllo sugli altri.

Riallacciandoci alla perfetta metafora che ha usato Isabella, se parliamo di acconciature parliamo anche e nuovamente del linguaggio del corpo.
Questa “a” con il gambino allungato fa venire in mente l’atteggiamento di colui che vuole tenere ad una certa distanza il suo spazio sociale e personale dagli altri.
Nel momento in cui vi stringe la mano il suo braccio è ben teso proprio per tenere una certa distanza corporea tra voi e lui. La sua mano è ben ferma e dritta, lo sguardo è nei vostri occhi.
Se vi trovate ad andare nel suo ufficio, prima di farvi accomodare, vi terrà in piedi per capire le vostre intenzioni e, una volta seduti, vi potreste accorgere che sulla sua scrivania non c’è nessun punto dove appoggiare neanche le vostre chiavi della macchina, figuriamoci i vostri appunti. Lo spazio tra la sua scrivania e la porta è il più possibile ampio ed è chi si siede a dare le spalle all’uscio, lui deve avere tutta la visuale per tenere sotto controllo la situazione.

Riccio della Mitomania:
Il gambino, in questo caso, si dirige verso l’alto, verso un mondo immaginario, lontano da quello reale: le emozioni sono canalizzate verso il mondo interno ed è controllato il rapporto con l’ambiente.

Questo ci riporta alla fisiologia del sognatore, di colui che ha difficoltà a stare con i piedi per terra. La sua testa è piegata da una parte, i suoi occhi rivolti verso le stelle, la sua voce calma e tranquilla a tratti si impenna, strabuzzando anche gli occhi, per dirti quanto sarà fantastico quello che succederà, e che nella sua mente è già successo, se domani prenderete semplicemente un caffè insieme. Nella sua mente ha fatto un susseguirsi di associazioni di idee fino ad arrivare ad un suo film personale e fantastico partendo da un argomento banale come prendere un caffè in compagnia.

Riccio del Nascondimento:
Il gambino gira verso sinistra formando un piccolo gancio. E’ un tratto morbido che impedisce l’espansione verso destra, verso l’ambiente: le sensazioni vengono girate all’interno per nascondere il proprio Io dagli altri, si tratta di una protezione della sfera più intima.
Questo segno indica, quindi, riserbo, capacità di nascondere i propri limiti, diffidenza e in alto grado anche menzogna.

Questo particolare mi riporta alla mente le immagini di quelle persone che hanno un buon autocontrollo, per esempio: Tu stai in piedi e spieghi loro le tue motivazioni su un determinato argomento, d’altro canto loro, pur non condividendo affatto le tua argomentazioni stanno zitti ed ascoltano. La loro posizione corporea è più o meno così: hanno le braccia dietro la schiena e una mano afferra il polso dell’altro braccio, questo indica proprio dissenso: “io non sono affatto d’accordo con te, ma mi controllo”.
È molto interessante sapere che più in alto si afferrerà il braccio più la persona è contraria a quello che tu stai dicendo o facendo. Quindi maggiore è la presa, maggiore è il suo autocontrollo.
Un altro esempio affascinante è lo strofinarsi l’orecchio con le dita, in qualsiasi maniera, è infatti indice di un “non ascolto”, se potessi eviterei caldamente di ascoltarti. È simile al gesto che fanno i bambini nel portare le mani alle orecchie per evitare di ascoltare, per esempio, il rimprovero degli adulti.

Da "Grafologica-mente" di Oriana Staiano e Isabella Ceccuti

Altri libri di Oriana Staiano: Guida la mente