Tempo addietro, qualcuno mi mostrò delle ricerche che dimostravano come persone che erano convinte di essere riuscite a perdere peso in passato, avevano facilità a perderne di nuovo anche quando, in realtà, questo non era effettivamente accaduto.
Non so esattamente come quei ricercatori avessero fatto in modo che i soggetti fossero convinti di aver avuto successo in passato con la perdita di peso, ma il tutto mi suona molto di sindrome da falso ricordo.
Inizialmente, i falsi ricordi vennero alla mia attenzione soprattutto a causa di alcuni terapeuti che, complice la loro ignoranza, installavano memorie di cose mai accadute nella mente dei loro clienti tramite domande e suggestioni quantomeno inappropriate. (...)
E' molto facile portare le persone su strade che fanno loro "ricordare" cose mai successe, specialmente se sono in uno stato alterato o se si tratta di eventi dell'infanzia. Ricordo di aver guardato vecchi filmati di un ipnotista che faceva regredire le persone che sostenevano di essere state rapite dagli alieni e, in questi filmati, si ripeteva sempre un certo schema (...)
Le cose si complicano ulteriormente perchè la memoria è dotata di estrema plasticità. Creiamo i ricordi di momento in momento. Ricordiamo cose che non sono mai successe e a volte dimentichiamo cose che sono accadute realmente, la qual cosa è spesso un'autentica benedizione.
Le cose si complicano ulteriormente perchè la memoria è dotata di estrema plasticità. Creiamo i ricordi di momento in momento. Ricordiamo cose che non sono mai successe e a volte dimentichiamo cose che sono accadute realmente, la qual cosa è spesso un'autentica benedizione.
Gli psicologi mi portano continuamente i loro pazienti, chiedendomi di fare in modo che ricordino quando sono stati molestati da bambini o altre assurdità simili. Anche se la molestia avesse effettivamente avuto luogo, non penso che rivivere i traumi sia una cosa profondamente utile. Se le persone sviluppano una vera e propria amnesia per certe cose, è un bene.
Ultimamente, trovo molto utile installare nelle persone amnesie per quanto riguarda le brutte esperienze passate che continuano a distruggere le loro vite. Se non ricordano cosa è successo, non possono più rivivere la stessa esperienza giorno dopo giorno, quindi smettono di starci male.
Preferisco di gran lunga insegnare alle persone a ricordare le cose belle e a diventare sempre più forti, piuttosto che aiutarle ad amplificare le loro debolezze. (...)
A volte è bene ricordare le cose e a volte è meglio di no. E, come confermava la ricerca sulla perdita di peso menzionata prima, a volte è addirittura utile ricordare cose che non sono mai realmente accadute.
Ciò di cui non si erano accorti quei ricercatori è che convincere le persone che in passato avevano perso peso senza problemi era l'equivalente di una suggestione post-ipnotica. E non ha importanza se è vero o meno: se una parte della persona ricorda come vero il fatto di non aver avuto difficoltà a fare una cosa in precedenza, farla di nuovo sarà più facile.
Per questa ragione spesso installo falsi ricordi: ad esempio, faccio in modo che le persone vivano dentro di sè l'esperienza di avere il completo controllo della situazione mentre parlano di fronte a un pubblico e poi la trasformo in un ricordo vero e proprio. Esamino la loro strategia di realtà, confronto le submodalità di un ricordo effettivo con quelle dell'episodio che ho appena creato e modifico quest'ultimo, finchè tutto combacia: stesse dimensioni, stessa posizione, stessa distanza, stesse voci, stesse sensazioni.
A quel punto, quando la persona pensa al nuovo comportamento, è come se si trattasse di fare una cosa per la seconda volta.
E' una procedura che ho applicato anche nel caso di esperienze piuttosto particolari. Ho lavorato come consulente anche per organizzazioni come la NASA (e altre di cui non mi è dato fare il nome), i cui membri devono affrontare anche situazioni assai difficili e spaventose, e sono riuscito a fare in modo che percepissero di averne a tutti gli effetti già fatto esperienza cavandosela, il che si rivela estremamente prezioso al successivo presentarsi della situazione reale.
Chiaramente, anche nello sport questo principio trova ottime applicazioni. Un mio cliente era uno sciatore agonistico e si era fatto molto male, cadendo durante una discesa. Era rimasto talmente traumatizzato da non essere più riuscito a tornare in pista.
Lo misi in trance, lo feci tornare con la memoria a quel giorno e gli feci percorrere mentalmente tutto il tracciato senza problemi. Ricordo di essere rimasto molto affascinato osservandolo, perchè le sue guance si ritraevano visibilmente indietro, come fossero spinte dall'attrito dell'aria.
Quando l'uomo uscì dalla trance, non vedeva l'ora di tornare a sciare, perchè gli era stata restituita una parte del ricordo: quella del puro piacere dello sci. Prima non riusciva nemmeno a pensarci, perchè il brutto ricordo bloccava l'accesso a quelli positivi. Creando in lui un ricordo nuovo e positivo, il blocco ne venne travolto, lasciando spazio a tutte le cose che l'uomo amava del proprio sport.
A volte è proprio una questione di sequenza: non dipende solamente dai ricordi cui si attinge, ma anche da dove sono localizzati nella mente.