
La PNL fu creata da Richard Bandler (matematico e studente di psicologia) e John Grinder (linguista). Probabilmente, la scelta del nome ha generato più confusione e controversie di quanto essi poteressero mai aspettarsi, ma ognuno di questi tre termini è importante.
Programmazione si riferisce ai modelli e ai programmi di comportamento e di pensiero che seguiamo, per produrre risultati specifici.
Neuro si riferisce al modo in cui i processi del cervello funzionano effettivamente. Linguistica si riferisce al modo in cui le nostre esperienze sono rappresentate attraverso l'uso del linguaggio, sia esternamente, nella comunicazione con gli altri, sia internamente, nel dialogo interiore.
Tutti noi usiamo strategie e schemi di comportamento ben radicati, ad esempio per guidare un'automobile, per apportare migliorie alla casa o per scrivere una relazione. La maggior parte di queste strategie e di questi modelli si manifesta inconsciamente, ossia li mettiamo in atto automaticamente, senza pensarci. (...)
Sarebbe impossibile vivere, se dovessimo riflettere su ogni pensiero e su ogni azione che intraprendiamo. Il termine "programmazione" si riferisce proprio a quei modelli di pensiero e di comportamento che si manifestano a livello inconscio.
Dal punto di vista di uno sportivo, questi modelli sono di enorme importanza, poichè determinano non solo le azioni concrete che intraprendiamo, ma anche i processi di pensiero che vi stanno dietro. (...)
La PNL ci permette di entrare nelle nostre menti, analizzare questi programmi e successivamente cambiarli. (...)
La sicurezza in se stessi è una questione importante sia per i dilettanti, sia per i professionisti. I professionisti sono più propensi ad avere e a dimostrare una maggiore sicurezza riguardo alle loro capacità e abilità. Ma ciò può non essere valido per tutti gli aspetti dei loro sport. In altre parole, anche a livello professionistico, possono esserci alcuni aspetti del gioco nei quali il giocatore non si sente del tutto sicuro.
Un esempio di ciò si ha quando un professionista, un giocatore di una squadra di alto livello, viene chiamato per la prima volta a giocare a livello internazionale. Alcuni sembrano essere nati per questo. Altri (talvolta anche i più dotati naauralmente) devono lottare e non riescono mai ad affermarsi del tutto. La differenza, nella maggior parte dei casi, non è solo nell'abilità. Dopo tutto, non si arriva al livello internazionale senza l'abilità necessaria. Più che altro, si tratta di ciò che avviene nella loro mente, di ciò che pensano di se stessi, e talvolta, di ciò che pensano dei loro compagni di squadra e dei loro avversari.
Lee Chapman, ex giocatore di calcio, racconta di aver perso la sicurezza in se stesso quando giocava nell'Arsenal. Quando passò al Leeds, divenne il capo cannoniere della Lega. (...)
- Vi sentite concentrati, pronti, sicuri, con un alto livello di energia, capaci di tenere la situazione sotto controllo, in grado di riuscire senza troppa fatica?
- Vi sentite rilassati, calmi, tranquilli, sciolti, pronti a seguire lo svolgersi degli eventi e vedere cosa succede?
- Vi sentite tesi, carichi di energia nervosa, incerti riguardo al vostro piano di gioco o a ciò che sta per succedere, facilmente distratti, predisposti a essere irritati da qualcosa, o sentite che state bruciando energia non necessaria?
- Vi sentiti avviliti, apatici, non molto interessati, privi di controllo, annoiati, non veramente pronti per la gara?
Un altro fattore che può avere un impatto sullo sviluppo della sicurezza è ciò che gli psicologi chiamano "senso di impotenza acquisita". Essenzialmente, ciò significa che è possibile che gli sportivi evitino di fare qualche cosa perchè hanno fallito in passato, o perchè non credono di poter ottenere un successo. Tutto questo porta a livelli fortemente radicati di scarsa sicurezza e performance scadenti, che possono, in ultimo, condurre alla depressione.
...le aspettative realistiche rispetto alle proprie possibilità e la sicurezza di sè hanno un'importanza vitale per il raggiungimento di alti livelli nella performance e che aiutare i bambini, fin da piccoli, a sviluppare la sicurezza in sè è altamente efficace per il conseguimento del successo e per ottenere delle soddisfazioni nelle loro attività sportive.
Un fattore chiave nello sviluppo della sicurezza in se stessi è il modo in cui si affronta il fallimento. (...)
Le persone realmente sicure di sè sono consapevoli dei fattori sui quali non hanno il controllo, ma allo stesso tempo si assumono la responsabilità della loro performance.
Tutti i grandi campioni (in qualunque ambito essi competano) hanno dovuto cominciare da qualche parte. Pochi sono stati sempre e costantemente grandi. Incrementare il successo è ovviamente un fattore chiave, che ha a che fare anche con una profonda sicurezza interiore, in se stessi. Un modo in cui la PNL può aiutare in questo è, per esempio, utilizzando il processo dell'ancoraggio. E' anche possibile prendere la sicurezza che avete sperimentato in una certa attività, ad esempio, suonare il piano o tenere un discorso e utilizzarla per migliorare le vostre performance sportive.
Ad alcuni questi può sembrare strano. Potreste anche credere che vi manchi la sicurezza in tutto ciò che fate. Tuttavia, potrebbero esserci alcune attività, come cucire, fare del giardinaggio, guidare la macchina, fare i conti, nelle quali siete chiaramente competenti, rilassati e sicuri. Potreste dire, "Oh, quello, quello non conta, non è importante." Provate a dirlo a qualcuno che desideri di essere capace di fare una di queste cose! Pochissime persone sono prive della sicurezza di sè in ogni aspetto della loro vita. La PNL ci permette di trovare questa sicurezza in un'area e di applicarla alle altre.
La PNL, inoltre, ci fornisce le tecniche per modellare una persona sicura di sè in un contesto sportivo e per utilizzare questo per aiutarci a migliorare la nostra performance. Di conseguenza, la mancanza (o la perdita) di sicurezza in se stessi non è il vero problema, come molti pensano. E' possibile considerare ogni situazione, anche quando qualcosa non funziona, come un'opportunità per sviluppare la propria sicurezza. Non si tratta solo di automotivazione fine a se stessa, come potrebbe sembrare. Sono pochissime le situazioni in cui non sia possibile trovare qualcosa di specifico e tangibile su cui costruire. (...)
Molti credono che noi siamo pre-formati, scolpiti in lastre di pietra e che nulla possa essere cambiato. Altri credono che il cambiamento sia possibile, ma che non si debba interferire con esso.
Alcuni sportivi, inoltre, nutrono delle perplessità riguardo all'analizzare troppo le loro performance, pensando che il farlo possa in qualche modo distruggerle.
Non ci sono dubbi che, come in tutti gli aspetti della vita, ci siano persone eccezionali. Nessuno potrebbe negare il talento di un Michael Schumacher, di un Valentino Rossi, o di un Ronaldo. Ma non bisogna dimenticare che per ognuno di loro ci sono centinaia di altri comuni mortali capaci di competere a un buon livello. E' possibile per tutti noi sviluppare gli approcci necessari per godersi lo sport, competere ad un certo livello e sviluppare le abilità necessarie.
Spesso si dice che le persone dotate di qualche talento naturale, semplicemente, "ce l'hanno", come per magia. E di certo è così. Resta da chiedersi cosa possano fare tutti gli altri, per migliorare se stessi. Potrebbe non essere possibile diventare Valentino Rossi, ma è comunque possibile diventare la vostra versione di lui. In altre parole, è possibile modellare alcuni aspetti di ciò che fa e incorporarli nel vostro approccio. (...)
Quando si cerca di stabilire cosa "scatti" negli sportivi, perchè essi siano in grado di fare quello che fanno, o cosa rende diversi alcuni di essi, la prima cosa da controllare sono i loro Meta Programmi. Si tratta di filtri, o modi di vedere il mondo, che aiutano a spiegare perchè le persone fanno (o non fanno) certe cose. Quando diventiamo consapevoli dei nostri Meta Programmi, diventiamo capaci di alterarli.
Nello sport, così come in tutti gli ambiti della vita, la quantità di informazioni che il cervello ha bisogno di assorbire e interpretare è enorme. La maggior parte delle informazioni viene assorbita inconsciamente. E' semplicemente impossibile, per esempio, per un giocatore di football, esaminare, a livello conscio, ogni frammento di informazione riguardo al suo stato fisiologico e a quello mentale, al campo, alla squadra avversaria, all'arbitro, alla folla, ecc. Assorbiamo la maggior parte di queste informazioni senza rendercene conto e il modo in cui le assorbiamo dipende dai Meta Programmi che usiamo. (...)
Da "PNL per lo sport" - Ted Garratt
Altri libri sulla PNL acquistabili qui