psicologia, crescita personale, autostima, pnl, pensiero positivo, aforismi, depressione, ansia
venerdì 19 novembre 2010
Nuova coscienza: cambiare pensiero e idee limitanti
Per rendere operativo il processo che porterà a vivere meglio dobbiamo affrontare alcuni ostacoli: ostacoli subdoli, spesso poco manifesti, che lavorano a scapito dei nostri buoni propositi, bloccandoci sulla strada che abbiamo deciso di percorrere. Per poterli neutralizzare, è però importante saperli riconoscere. Si tratta delle idee limitative, nient'altro che pensieri, ma che, come tutti i pensieri, possono essere cambiati.
Nessuno può imporci di pensare in un modo o in un altro; quindi se un pensiero non ci piace, cambiamolo. E non stiamo a condannarci per non averlo fatto prima: la coscienza di ognuno di noi ha un suo percorso che si svolge e si struttura a seconda delle esperienze vissute e nel nostro passato stato di coscienza abbiamo, sicuramente, fatto il meglio che potevamo fare; oggi, acquisiti maggiori strumenti, faremo di più.
Le idee limitative sono, infatti, delle convinzioni, acquisite magari nell'infanzia, che ci portiamo dietro lungo la nostra esistenza: sono gabbie, schemi mentali che impediscono di crescere in consapevolezza e di scegliere la nostra vita.
Sono, in pratica, idee che ci frenano e non ci permettono di utilizzare appieno il nostro infinito potenziale di creatività esistenziale.
Dobbiamo, innanzitutto, capire che un determinato atteggiamento nasce, appunto, da un'idea limitativa; dobbiamo renderci conto del fatto che questo non ci aiuta a vivere e dobbiamo, quindi, decidere di eliminare l'idea che l'ha generato.
Ma andiamo per gradi: da dove prendono origine le idee limitative e chi ne è l'"autore"?
Un giorno remoto, la mamma, il maestro o una persona che aveva un ruolo importante per noi ci hanno detto qualcosa come: "sei un incapace"; "sei brutto"; "sei uno stupido" ecc.
Noi ci abbiamo creduto e questa convinzione negli anni ha preso vigore, radicandosi sempre di più in noi. Ne è scaturita una realtà in cui l'opinione altrui, "sei un incapace", è diventata la nostra idea limitativa: "sono un incapace", che a sua volta, ha determinato una serie di esperienze che ci hanno visto, a propri, perdenti, solo perchè, come sappiamo, se pensiamo di essere incapaci, lo diventiamo realmente.
Ma se ci fermassimo un attimo a pensare, ci renderemmo conto che questo giudizio risale a quando eravamo piccoli! Allora, forse, facevamo fatica ad allacciarci le scarpe da soli, ma oggi abbiamo ben altre responsabilità!
Non vale, forse, la pena di modificarlo? Adesso, nel nostro nuovo stato di coscienza, possiamo cominciare a isolarlo e ad analizzarlo, cercando di capire quanto di vero ancora contenga. Ricordiamoci che, qui, ora, abbiamo il potere di cambiare questo pensiero: non importa quanto vecchio sia.
Abbiamo visto come, a pensarla così, fosse qualcun altro, che, magari in quel momento aveva anche ragione: ma aveva ragione solo in quel preciso momento, che ora è passato.
Noi, però, abbiamo ripreso quel pensiero e, giorno dopo giorno, ci siamo convinti che fosse nostro e adesso dobbiamo liberarcene.
Dobbiamo, soprattutto, essere convinti che siamo sempre noi a compiere le azioni, non le azioni a "fare" noi. Ciò significa che, quando commettiamo un errore, abbiamo due possibilità: pensare di essere stupidi (vecchio stato di coscienza) oppure di aver commesso una stupidaggine, pur essendo molto intelligenti (nuovo stato di coscienza).
Sta a noi scegliere la soluzione che ci rende più allegri, più disponibili ad alzarci la mattina col sorriso!
Per eliminare le idee limitative, dobbiamo prima di tutto riconoscerle e poi analizzarle. Proviamo, quindi, a scomporre l'idea: "sono un incapace".
Primo punto: forse lo ero un tempo, quando ero piccolo; ma ora sono convinto di esserlo realmente oppure ho qualche piccolo dubbio?
Secondo quali criteri mi sono giudicato incapace? Sono criteri che mi appartengono o sono piuttosto di qualcun altro?
Il fatto di aver compiuto studi impegnativi, di essere a capo di una florida azienda, di avere una famiglia serena e felice depone contro o a favore di questa tesi?
Non mi è mai capitato di trovarmi in situazioni che mi facessero pensare di non essere, tutto sommato, tanto male?
Se analizzo tutto ciò che ho realizzato fin qui nella vita, posso dire, in coscienza, di essere incapace?
E ancora: la convinzione di essere incapace mi semplifica la vita oppure devo sempre combattere con un senso di inadeguatezza, di paura, di frustrazione?
Mi viene il mal di stomaco quando penso di dover affrontare qualcosa che sembra, sempre e comunque, troppo grande per me?
Infine: starei meglio se avessi un'altra opinione di me stesso?
Se questo ipotetico elenco vi ha visti sempre più desiderosi di sbarazzarvi della vostra idea limitativa, siamo a buon punto!
Da "Tieni la vita nelle tue mani" - F. Bianchi & R. Panigatti