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martedì 24 agosto 2010

Adolescenza: crescita e problemi


E' l'età in cui si lascia definitivamente il mondo infantile per entrare in quello adulto. S. Freud attribuiva moltissima importanza all'infanzia; noi, invece, siamo convinti che il periodo più importante per la formazione del carattere è l'adolescenza. E' in questa fase, infatti, che si gettano le basi della personalità, si creano le inclinazioni e quelle strutture mentali che ci accompagneranno per tutta la vita. Nell'adolescenza, inoltre, spesso siamo chiamati a fare scelte importanti, ad esempio quelle professionali (di solito coloro che lasciano la scuola presto imparano un mestiere) o il corso di studio da seguire, che influenzeranno tutta la vita.
E' anche un'età difficile, tormentata, in cui il giovane "apprendista della vita", di solito, si pone moltissimi problemi.(...)
Tutto il corpo dell'adolescente è sconvolto da una tempesta di ormoni. Si ha la comparsa dei caratteri sessuali secondari: crescita dei peli e barba, modificazione della voce, comparsa dei peli pubici nell'uomo ecc., mentre i fianchi si allargano e si sviluppa il seno nella donna.
Maturano anche gli organi sessuali interni ed esterni.(...)
Di questa crescita spesso l'adolescente è impressionato. Concentra la sua attenzione su se stesso, sul suo aspetto esteriore incominciando a valutare la sua gradevolezza. Nel tentativo di tranquillizzarsi si paragona agli altri. Se vi trova gli stessi riscontri, ciò è motivo di conforto, ma se si trova diverso dagli altri ciò è fonte di ansia e di inquietudine. E' in questo periodo, infatti, che spesso si formano i complessi di inferiorità dovuto ad un naso troppo grosso, alla statura più piccola di quella dei compagni o ad un difetto fisico di qualsiasi natura (che lo portano a farlo sentire diverso).

Ricerca e raggiungimento dell'indipendenza. Uno dei fatti più importanti di quest'età è rappresentato dal raggiungimento dell'indipendenza. Secondo Freud l'adolescenza è un passaggio importantissimo in cui si recidono i legami di dipendenza affettiva della fanciullezza e si diventa capaci di agire autonomamente. Anche E. Erikson sostiene che il compito principale dell'adolescenza è la costituzione di un'identità.(...)
Durante questo stadio l'adolescente cerca di sviluppare un'identità autonoma ed integrata, con questo termine si intende soprattutto la sensazione di sentirsi una persona singola, con credenze, valori ed idee diverse da quelle degli altri.
L'adolescente, infatti, non si riconosce più nelle idee dei genitori, non ama più chiedere il permesso per ogni cosa che deve fare, a volte vuole più comprensione, più attenzione dai genitori, ma non sempre l'ottiene. L'errore più grave che possono fare i genitori è quello di non riconoscere la sua emancipazione e trattarlo ancora come un bambino. Secondo Joan Blos il processo di distacco permette alle persone di sviluppare un insieme di credenze personali. Infatti in questo periodo non solo si fa delle idee sue, ma cerca di difenderle o di farle prevalere su quelle degli altri.

La scoperta del senso del tempo. Passato e futuro non sono più due entità quasi indistinte, differenziate con motivazioni razionali, iniziano a mostrare una profondità. L'adolescente scopre di avere una storia, si guarda indietro, ricostruisce con il senso del tempo il suo cammino dalla nascita fino al presente, ed è per questo motivo che spesso, a quest'età, si incominciano a scrivere i diari. Ma non c'è solo la scoperta di avere un "curriculum vitae", la maggior parte dei giovani a questa età si pongono in modo serio delle prospettive, si chiede che cosa vuole fare nella vita, inizia a pensare all'amore, alla famiglia, a viaggiare, a divertirsi ecc.

Nascita del senso critico. A questa età non si ha solo lo sviluppo di tutte le capacità cognitive in generale, ma si ha anche la nascita del senso critico, perciò l'adolescente incomincia a mettere in discussione i valori prestabiliti, le regole sociali, la morale tradizionale. Spesso desidera cambiare il mondo, è un riformatore, si accorge delle ingiustizie e vorrebbe eliminarle. Nota subito le cose sbagliate, o almeno che ritiene tali, e vorrebbe rimetterle nel verso giusto e questo lo porta spesso alla ribellione verso la famiglia in quanto non ne accetta più regole e la rassegnazione ad accettare il mondo così com'è senza voler far niente.

SI ha la scoperta dei valori spirituali. E' il periodo delle crisi psicologiche e morali. Si preoccupa del bene e del male, del vero e del falso; è un ragionatore, si lancia in discussioni infinite. Apprende ed esamina i valori che la società o la famiglia gli propongono: l'amore, il senso del dovere, l'onestà, i valori morali, il lavoro, la patria ecc., ma non li accetta passivamente, li mette in discussione e li critica a lungo.

Scoperta dell'amicizia e dell'amore. L'amico non è più solo un compagno di giochi; si scopre l'amicizia, la solidarietà. Si desidera passare più tempo con gli amici, che con i genitori. Si ama confidare all'altro le proprie pene, i proprio pensieri, i proprio turbamenti. Nascono le amicizie profonde, inscindibili, gli "amici per la pelle" (non per niente Piaget individua in questo periodo la nascita dell'intelligenza relazionale). Si ama l'amico, si ha fiducia in lui, lo si ammira, ci si sacrifica per lui, si dividono con lui pene e gioie.
Gli adolescenti, in genere, tendono ad aggregarsi in "bande" o in gruppi, con cui si identificano e spesso si uniformano. In una ricerca condotta negli USA, gli adolescenti riferivano che preferivano passare il loro tempo più con gli amici, che con la famiglia (e ciò a volte è un' altra fonte di tensione con la famiglia).(...)
Più tardi all'amicizia fanno seguire la scoperta del'amore. A poco alla volta una delle compagne diventa più importante delle altre, si hanno le prime simpatie, "scoppiano" le prime cotte. (...)

La pubertà è anche l'età del grande risveglio sessuale. Nei maschi l'incremento del livello di testosterone comporta non solo l'eiaculazione notturna o la masturbazione, ma anche un improvviso interesse per le ragazze. Nelle ragazze si ha un analogo incremento degli ormoni sessuali che porta alla nascita del desiderio sessuale o all'interesse per un potenziale partner. Da numerose ricerche, infatti, emerge che sono portate a masturbarsi in misura molto minore di quella dei coetanei maschi. In genere, la maturità sessuale nella donna si manifesta più con la voglia di tenerezza, di affetto o di protezione, che con forti impulsi sessuali.(...)
Al contrario di quanto può sembrare da recenti ricerche è emerso che l'atteggiamento degli adolescenti verso il sesso non è cambiato tanto quanto siamo portati a credere. La maggioranza degli adolescenti è contrario al sesso fatto solo per piacere fisico, allo sfruttamento nelle relazioni sessuali o al sesso tra persone troppo giovani. Circa l' 80% degli intervistati si è dichiarato in disaccordo con l'affermazione che in una relazione la cosa più importante sia il sesso, ma vede il sesso come parte di una relazione affettiva.(...)

Per Piaget l'adolescenza è l'età del comportamento dello sviluppo intellettivo, lo stadio delle operazioni formali. Il ragazzo non solo è capace di operare con il pensiero concreto, ma anche di procedere con concetti astratti, teorici, indipendenti dall'esperienza diretta. C'è una profonda modifica qualitativa, ora è in grado di ragionare per ipotesi, per deduzioni e in modo astratto, è capace di affrontare temi ideali quali la giustizia, la bellezza, la pace, riuscendo a cogliere metafore e analogie. E' l'età in cui si è tutti un pò filosofi, e l'adolescente, accortasi di queste sue nuove capacità, ama avventurarsi su discussioni speculari sui grandi temi esistenziali: gli ideali della vita, l'esistenza di Dio, i concetti di patria o di fede ecc..

Da "La nuova psicologia" - Gianni Gargione

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