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mercoledì 25 agosto 2010

Psicoanalisi e Interpretazione dei sogni


La nascita della psicoanalisi è legata in modo indissolubile alle ricerche e ai contributi di Sigmund Freud. Il mondo moderno sarebbe sicuramente diverso da quello che conosciamo senza la psicoanalisi e il "vecchio psichiatra viennese" che seppe raccogliere l'eredità del passato e le conoscenze acquisite in campo clinico e psicodimanico fondendole in una teoria e una pratica nuove e del tutto originali. (...)

Studiando l'isteria Freud si rese conto dell'importanza dell' inconscio nella vita psichica dei suoi pazienti. Non si trattava di una scoperta in senso assoluto, medici e poeti parlavano di inconscio sin dall'età classica. La novità era la tecnica usata da Freud per indagare questa realtà psicologica, un vero e proprio metodo scientifico. Freud riteneva che i sintomi isterici fossero dovuti a un conflitto tra coscienza e pulsioni istintuali. Il frutto di tale conflitto era la rimozione delle richieste pulsionali (pensieri, rappresentazioni, desideri) in una sorta di contenitore psichico posto fuori dalla coscienza, l'inconscio. Questi contenuti mentali, relegati in tale spazio, non sono più coscienti, ma possono ripresentarsi in forme diverse, una delle quali è il sintomo psichico.
Freud riteneva che l'inconscio utilizza un linguaggio incomprensibile ma che può essere tradotto. Per esplorare l'inconscio occorre una metodologia specifica, che Freud chiamò analisi o psicoanalisi. Il metodo psicoanalitico è un metodo clinico che consente di costruire un nuovo rapporto conoscitivo con la propria soggettività e con la realtà. La guarigione è, spesso, una conseguenza dello svelamento dei contenuti inconsci che determinano i sintomi e, più in generale, il modo di porsi in rapporto con il mondo esterno e con la realtà interiore. Il metodo prevede un ambiente fisico e mentale, chiamato setting, ove possa essere compiuta l'indagine. Il setting è composto dalla coppia psicoanalista-paziente, dallo spazio fisico dello studio psicoanalitico, dallo spazio temporale determinato dagli appuntamenti concordarti (in una psicoanalisi attualmente si prevedono da tre a cinque sedute settimanli di circa un'ora ciascuna), dalla disponibilità dell'analista a condurre l'analisi e del paziente a collaborare. Tipica è la disposizione della coppia paziente-psicoanalista: il paziente si colloca disteso su un lettino in una posizione che faciliti l'abbandono e che non consenta la vista dello psicoanalista. Quest'ultimo si pone alle spalle del paziente, rimanendo in attesa delle sue verbalizzazioni. La regola fondamentale è la seguente: il paziente deve comunicare, senza critica nè selezione o censura cosciente, tutto ciò che gli passa per la testa. A differenza dell'ipnosi, il soggetto è vigile e attivo, protagonista in prima persona della propria cura.
Verbalizzare tutto quello che viene in mente, dopo aver superato le inevitabili difese iniziali, di dare origine alle libere associazioni, vero fulcro del metodo. Le libere assocazioni consentono di ricostruire gradualmente, spesso attraverso indizi e elementi psichici ritenuti un tempo marginali (sogni, atti mancati, lapsus, fantasie) i contenuti rimossi e posti nell'inconscio.
Anche l'ascolto dello psicoanalista è particolare, egli ascolta tutto, ma fa caso solo ai contenuti che rivelano indizi sull'inconscio. Si tratta di una sensibilità specifica (il "terzo orecchio" dello psicoanalista) che si acquisisce con la pratica professionale durante il training per esercitare la psicoanalisi. Freud utilizzò le libere associazioni anche durante l'autoanalisi indagando prevalentemente sui suoi sogni e sui ricordi da essi evocati. Gran parte del lavoro e delle scoperte furono riportate, in modo velato, nel saggio L 'interpretazione dei sogni.

L'interpretazione dei sogni viene considerata da molti storici l'atto fondante della psicoanalisi. L'uscita del saggio segna inoltre la fine dell'isolamento in cui Freud si era sentito costretto dalla collettività intellettuale austriaca. Nasce il movimento psicoanalitico e da quel punto in poi la vita di Freud si identifica indissolubilmente con esso.
La psicoanalisi ha sempre assegnato allo studio dei sogni un ruolo fondamentale. (...)
Freud era consapevole di questo, al punto da affermare, molti anni dopo l'uscita del libro, che "esso contiene la più valida delle scoperte che ho avuto la fortuna di fare. Intuizioni come queste capitano una sola volta nell'intera vita". (...)
In nessun altro fenomeno della vita psichica normale viene rivelata con tanta chiarezza e resa accessibile con tanta facilità una quantità così grande di processi psichici inconsci come nel sogno. Si può per questo affermare che i sogni sono la strada maestra per l'inconscio e lo studio delle parti più nascoste dell'apparato psichico.
Il testo freudiano affronta il tema dell'interpretazione dei sogni con metodo scientifico, in contrasto all'appraccio positivistico che li considerava manifestazioni assolutamente trascurabili. Inoltre propone una psicologia nuova, dimostrando che i processi psicologici che determinano il sogno sono simili sia per le persone cosiddette "normali" sia per le persone sofferenti di una qualche forma di patologia psichica, e che i meccanisimi del sogno sono del tutto simili a quelli che determinano la formazione dei sintomi psicopatologici.
Cade così la barriera che separa i cosiddetti malati dai non malati, e le difficoltà psichiche e le malattie vengono viste come parte di un continuum che collega salute e patologia. (...)
Certo non fu accolto come una novità sensazionale dall'ambiente scientifico, colpa forse da un lato del carattere fortemente innovativo, dall' altro degli elementi provocatori che in modo nascosto ma deliberato Freud aveva inserito nel libro. Lo stesso titolo, in tedesco Traumdeutung, richiamava qualcosa che aveva a che fare con la magia e il mistero, argomenti interessanti e, allo stesso tempo, irritanti per gli scienziati dell'epoca.

Le teorie scientifiche positivistiche consideravano i sogni residuati della attività neuronale del Sistema Nervoso Centrale, senza senso nè funzione specifica. Freud capovolse questo punto di vista assegnando al sogno un importante ruolo fisiologico. Egli ipotizzò che l'attività onirica aveva il compito di salvaguardare il sonno dalla attività dell'inconscio, dalle sue angosce e dai suoi impulsi. Il sogno è dunque il custode del sonno, lo preserva e rende possibile questa importante funzione fisiologica.
Freud riteneva che durante il sonno vi fosse un intenso lavoro psichico inconscio e che il sogno così come viene ricordato fosse solo il prodotto finale di tale lavoro. Esiste un sogno manifesto (il sogno come viene ricordato) e un contenuto onirico latente (l'origine del sogno). I due contenuti non si equivalgono quasi mai perchè il contenuto latente viene trasformato da un'attività psichica chiamata lavoro onirico.
Il contenuto onirico latente dà origine al processo del sognare. Esso trae origine da tre fonti
  • gli stimoli sensoriali notturni (per esempio, caldo/freddo, rumori, condizioni fisiche come dolori muscolari, digestione in corso ecc.);
  • le idee e i pensieri della vita quotidiana da cui la persona continua a essere sollecitata anche durante il sonno (per esempio, progetti in corso, avvenimenti ed esperienze recentissime, preoccupazioni ecc.);
  • gli impulsi e i desideri provenienti dal passato che chiedono in qualche modo di essere soddisfatti.
Questo ultimo gruppo rappresenta la fonte più interessante per lo studio della vita mentale di un individuo, dato che la sua comprensione consente di accedere ai contenuti rimossi e non più coscienti. Il contenuto onirico latente tuttavia non è quasi mai per sua natura, presentabile alla coscienza senza contraccolpi o reazioni emotive. Il lavoro onirico permette di ovviare a questa difficoltà svolgendo un ruolo di censura.
Generalmente infatti il sogno ha un significato difficilmente riconoscibile anche se allo stesso consente una sorta di appagamento allucinatorio. Questo perchè il lavoro onirico sceglie delle immagini e delle scene che sono in grado di soddisfare i bisogni inconsci in modo mascherato senza turbare la coscienza. (...)
In casi estremi la censura interviene cancellando parti del sogno. Il risultato finale, il sogni manifesto, è per lo più irriconoscibile al sognatore, che molto spesso non sa dare un significato a quello che ha sognato. Al risveglio intervengono inoltre i comuni meccanismi di difesa, molto più forti di quelli notturni, e il sogno viene spesso dimenticato.
Non tutti i sogni sono tuttavia piacevoli. In alcuni casi (incubi) il sogno è molto angosciante, pieno di immagini e sentimenti negativi. (...)
L'interpretazione di un sogno richiede un paziente lavoro di composizione. Chi analizza il sogno (normalmente la coppia psicoanalista-paziente) deve ripercorrere in senso inverso il percorso compiuto con il lavoro onirico, ricostruendo, grazie al metodo delle libere associazioni, tutti i mutamenti che hanno reso incomprensibile il contenuto latente. Il paziente associa ogni singolo elemento del sogno con altre idee o fantasie rese spontaneamente e senza ordine preocostituito, fino ad arrivare al significato primo di ogni contenuto. A volte la catena associativa non è sufficiente a ricostruire tutti gli aspetti di un sogno. E' il caso in cui il lavoro onirico ha utilizzato dei simboli.
Freud non conferiva un grande significato ai simboli utilizzati dall'inconscio, li riteneva uno dei tanti elementi dell'opera di mascheramento; tuttavia i cosiddetti simboli freudiani sono diventati celebri, dando l'illusione, a chi non è pratico di psicoanalisi, di poter dare facili interpretazioni basate solo sulla corrispondenza tra un simbolo e un significato. In realtà nulla può sostituire, nell'interpretazione di un sogno, il lavoro di indagine condotto dalla coppia psicoanalista-paziente a partire dalle libere associazioni.

Da "Psicoanalisi" - Alpha test

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