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giovedì 12 agosto 2010

Psiconevrosi: mente conscia e inconscia


Tra le numerose teorie moderne, cerchiamo la più semplice, quella che ammette l'esistenza di due centri differenti di funzionamento, chiamati cervello conscio o obiettivo e cervello inconscio o soggettivo. (...)
Stabilita l'esistenza dei due centri, ammetteremo che il cervello inconscio è, in generale, l'origine delle idee, delle sensazioni e il cervello conscio in qualche modo le "mette a punto", quindi dal cervello conscio dipendono la ragione, il giudizio e la volontà.
Questo problema dei due diversi centri può sembrare ipotetico, ma in fondo non lo è. Che si tratti di centri, di raggruppamenti cellulari o di cellule nervose, è solo una questione di parole. Il fatto certo è che esistono un "io conscio" e un "io inconscio", nel senso in cui noi lo intendiamo, la cui localizzazione anatomica non è effettivamente conosciuta, ma esiste. Una prova di questa asserzione è fornita dell'ipnosi, la cui azione sospende le funzioni del conscio, dimostrando quindi l'esistenza dell'inconscio.
L'io inconscio è il cervello primitivo, primario, l'io conscio è un evoluzione di questo "io primario" nel senso della ragione, del giudizio, cioè di facoltà coscienti.(...)
Questa dualità è poco avvertita nell'uomo normale, perchè l'idea o la sensazione percepita è la risultante del lavoro dei due centri, quindi non ci si rende conto del lavoro proprio di ciascun centro. In tutta una serie di malattie nervose, questa dualità si accentua, almeno di fatto e generalmente il malato più o meno la percepisce.
Si è creduto che il cervello inconscio fosse la sede di certe psiconevrosi, ma mi sembra più verosimle cercarne l'origine piuttosto nella mancanza di equilibrio e connessione tra i due cervelli. L'uomo è normale grazie a questo collegamento e, al contrario, sarà la separazione più o meno accentuata tra il cervello conscio e quello inconscio a renderlo più o meno malato.
A prima vista sembrerebbe che il perfetto equilibrio dipenda dall'uguaglianza di forza e intensità tra il cervello conscio e quello inconscio, cosa che in realtà non è d'importanza capitale. Un individuo perfettamente equilibrato può avere una preponderanza dell'uno o dell'altro cervello. Negli individui nervosi in particolare, si osserva spesso lo sviluppo più accentuato del cervello inconscio senza che questo implichi una malattia, basta che sia sufficientemente controllato.

Defineremo il controllo cerebrale come una facoltà inerente all'uomo normale, destinata ad equilibrare il cervello inconscio e il cervello conscio. Intendiamo per equilibrio cerebrale normale lo stato in cui ogni idea, impressione o sensazione può essere controllata dalla ragione, dal giudizio, dalla volontà, in modo da poter essere valutata, modificata o rifiutata.(...)
Nell'uomo normale il controllo è automatico, cioè interviene da solo e senza sforzo di volontà. Esso si sviluppa progressivamente con l'età e l'educazione, si può dire quindi che è abituale e naturale per l'uomo equilibrato. Questa facoltà domina tutta la vita dell'individuo e si può constatare già che ogni essere senza controllo è malato. Non intendiamo naturalmente i casi in cui il controllo non è momentaneamente utilizzato, come ad esempio in un eccesso di collera.(...)

Vediamo ora che azione può avere il controllo insufficiente, su idee, sensazioni o atti.(...)
Per quanto l'insufficienza sia poco accentuata, è evidente che il malato risenta di un vago malessere a causa della sensazione che una parte delle idee gli sfuggano o che non le possa sufficientemente definire. Spesso anche la sensazione di essere semiaddormentato, in una specie di dormiveglia da cui non può uscire, lo turba e persino lo angoscia.
Se l'insufficienza è più forte, i sintomi aumentano in proporzione: non si tratta più di un vago malessere ma di un senso di confusione molto penoso, di un turbine di idee senza nesso, senza direzione.(...)
In altri casi l'idea subisce delle vere e proprie deformazioni: senza che il malato ne sia cosciente essa può divenire esagerata, modificarsi o trasformarsi.
Gli effetti principali dell'insufficienza di controllo sono costituiti dalla mancanza di precisione e di chiarezza, dall'esagerazione o dalla deformazione delle idee. (...)

Da "Trattamento dolce delle psiconevrosi" - Dott. Roger Vittoz