>

giovedì 16 settembre 2010

Leader si nasce o si diventa?


La parola "leader" ci richiama subito la figura di personaggi dotati di un fascino particolare, trascinatori di folle, condottieri, manager, capi dal linguaggio o dal comportamento seducente...nel bene o nel male un leader non ha bisogno di comandare per farsi seguire...

Cos'è la leadership?
La leadership si fonda sulla capacità di influenzare gli altri e di farli lavorare per gli obiettivi generali di un organizzazione. Il leader riesce a farsi seguire dagli altri perchè sa conciliare gli obiettivi dei singoli e dei gruppi con quelli dell'organizzazione.
Ecco alcune suggestive definizioni:

"La leadership è una virtù dello spirito che si compone di personalità e d'ispirazione. La sua pratica è un'arte...che mescola sapientemente la persuasione, la costrizione e l'esempio, per far fare agli altri ciò che il leader vuole da loro"
(Sir William Slim)

"La leadership è l'influenza interpersonale esercitata in una situazione e rivolta mediante il processo della comunicazione, in direzione del conseguimento di uno o più obiettivi specifici"
(F. Massarik)

Leader e manager
La qualità di leadership non sono esclusive di alcuni ruoli sociali o dei manager, anzi si possono trovare a tutti i livelli della scala sociale.
Spesso si confonde la "leadership" con il "management",
Funzioni del manager sono la pianificazione, l'organizzazione, il controllo e la guida; è ovvio che un capo che sappia essere un leader riesce a svolgere meglio queste funzioni, infatti la leadership è uno degli aspetti che caratterizza un manager di successo ma non è una sua esclusiva. Un leader non è necessariamente un manager, ma un bravo manager dovrebbe essere anche un leader.
Il manager sa dare ordini in modo efficace, il leader sa farsi seguire.

Tipi di leader
Non esiste un modello di leadership sul quale tutti concordino.
Non sempre un leader ricopre il ruolo di "capo", tuttavia la leadership è una caratteristica che fa la differenza proprio nei rapporti superiore/subordinati.
Non a caso molti studi si sono concentrati sugli stili manageriali dei leader, arrivando a classificarne il comportamento in base al modo di rapportarsi con le persone oppure in base al modo di rapportarsi con il proprio lavoro.
Così troviamo leader autoritari - "partecipativo" - non curanti.
Si ritiene che la migliore configurazione sia quella che sviluppa l'equilibrio delle varie componenti.
Un leader partecipativo viene definito anche "democratico", infatti prende le decisioni con i suoi dipendenti e ritiene che il modo migliore per farsi seguire sia stabilire gli obiettivi generali con il coinvolgimento di tutti.
La mediazione tra l'attenzione al risultato e l'attenzione alle persone si colloca nella giusta misura tra l'attenzione a cosa va fatto e a come e quando, e l'attenzione al benessere delle persone, ai rapporti basati sulla fiducia e sulla possibilità di esprimersi.

Leader si nasce?
Secondo le teorie "innatiste" leader si nasce, cioè un leader ha caratteristiche personali che attirano la benevolenza delle persone, tra queste caratteristiche troviamo: l'altezza, il dinamismo, l'aspetto, la conoscenza, l'intelligenza, l'immaginazione, la fiducia in sè, l'integrità morale, l'eloquenza, l'equilibrio emotivo e mentale, l'autocontrollo, la socievolezza, l'iniziativa, l'entusiamo e il coraggio.
In effetti è stato visto che ci sono caratteristiche ricorrenti, lo studioso Edwind Ghiselli parla di:
  • "capacità di supervisione" (tra cui il saper guidare e controllare il lavoro altrui);
  • "bisogno di ben meritare" (che comprende il desiderio di successo ma anche il senso di responsabilità);
  • "intelligenza" (giudizio obiettivo, ragionamento, pensiero reattivo);
  • "capacità di decisione" (risolvere dubbi e affrontare i problemi in modo costruttivo);
  • "fiducia in sè"
  • "spirito di iniziativa" (saper agire in modo indipendente, escogitare nuovi modi di agire).
Per molto tempo gli studiosi hanno confrontato le caratteristiche fisiche e caratteriali dei leader e dei loro seguaci (i cosìdetti "followers"): a che risultato siamo giunti? Si può dire che non esista una combinazione determinante di caratteristiche per essere un leader. Non solo, non ci sono prove che leader di nasca, anzi molte delle caratteristiche che abbiamo visto possono essere sviluppate e apprese nel tempo con l'esperienza e con una formazione adeguata tanto che ogni persona può sviluppare le sue doti di leadership per migliorare il suo lavoro ma anche i suoi rapporti interpersonali.

Il leader ideale
Da qualche tempo è in corso un dibattito sull'esistenza di uno stile ideale di leadership e si pensa che questo stile sia quello che si basa sul "coinvolgimento" delle persone, Tutti coloro che individuano nella "motivazione" la molla principale che spinge le persone a fare qualcosa e a farlo bene considerano vincente un modello di leadership definito "partecipativo"; questa concezione è ormai molto diffusa soprattutto nelle organizzazioni più avanzate. In poche parole il miglior leader è quello che sa mettere insieme performance, risultati, coesione del gruppo e soddisfazione individuale. Detto così sembra facile ma non lo è perchè analizzando situazioni concrete si è visto che il decidere quando sia meglio essere autoritari o quando più democratici, il far prevalere il risultato o la qualità delle relazioni non si stabilisce a priori ma dipende dai singoli casi...insomma il vero leader si scopre solo in azione!

Tecniche per migliorare la leadership
Se il leader è colui che sa "farsi seguire"...molto probabilmente alcune delle sue doti possono essere utili in tutte le relazioni, anche chi non è un manager trae beneficio da un ambiente di lavoro collaborativo e dall'avere persone motivate con cui svolgere delle attività. E' possibile migliorare la propria leadership? Si, ecco alcuni semplici suggerimenti che possono essere attuati da subito:
  • ringraziare le persone per quello che fanno comunque, ringraziarli con maggiore enfasi se lo fanno bene, ringraziarli davanti ad altre persone;
  • aspettarsi il meglio dagli altri, avere fiducia nel successo porta le persone a credere in sè e quindi a fare il massimo (è bene, tuttavia, fissare obiettivi impegnativi ma realistici);
  • avere una buona opinione di sè, cioè una serena consapevolezza delle proprie capacità e limiti, unita al desiderio di migliorare;
  • dare sviluppo a tutto il team, sia con incontri individuali con tutte le persone, sia con momenti di gruppo;
  • coltivare il desiderio di riuscire attraverso un continuo adattamento del proprio comportamento alle reali situazioni che si presentano.
E per finire l'ultimo concetto chiave il "carisma". Secondo molti studi il leader si identifica fortemente come una persona carismatica, cioè qualcuno che ispira orgoglio e rispetto...e il carisma pare essere una dote innata. Voi che ne dite? E soprattutto vi sentite carismatici? Se si...tutto il resto potete apprenderlo e essere veri leader.

Antonella Lizza da "Man's life - Anno 3/n°1" Libri sulla leadership disponibili qui