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sabato 18 settembre 2010

L'importanza delle decisioni (Roberto Re)

Roberto Re
Dov'eri, cosa facevi, chi frequentavi e che sogni avevi nel cuore dieci anni fa? Se ti avessero chiesto: "Dove vorresti essere e chi vorresti essere fra dieci anni?", tu cosa avresti risposto? Quali erano i tuoi propositi e le tue aspettative di lì a dieci anni?
E adesso dove sei? Sei esattamente dove volevi essere dieci anni fa o un pò più indietro? Ripensandoci a distanza di tempo, ci sono decisioni che hai preso e che, se fossero state diverse, avrebbero radicalmente cambiato la qualità della tua vita?
In dieci anni ci sono stati momenti in cui hai provato frustrazione, sconforto, sensazione di inutilità o di inadeguatezza? E in quei momenti come hai deciso di agire? Ti sei spinto oltre le difficoltà o hai scelto la strada più facile e ti sei lasciato trasportare dagli eventi? E se hai scelto questa seconda strada, si è trattato di una scelta serena o ti ci hanno indotto frustrazione e sensi di colpa?
Tutti nella vita attraversiamo momenti difficili. La differenza tra gli individui sta in ciò che questi decidono di fare di quei momenti. Possono decidere di usarli come stimolo per cambiare, come avventura verso l'ignoto, come opportunità di crescita, o possono decidere di immobilizzarsi e autocommiserarsi.
Sono proprio i momenti di difficoltà, nei quali siamo costretti a prendere una decisione, che possono dare una svolta alla nostra esistenza, ma solo se siamo in grado di sfruttarli anzichè subirli.
E questo è indipendente da ciò che ci succede. Certo nella vita a volte capitano eventi davvero gravosi da superare e possiamo avere mille validi motivi per giustificare il fatto che non siamo arrivati dove volevamo, trovandoci tutte le scuse possibili per non fare e non realizzare. Ma la realtà è che ci sono persone intorno a noi che, nonostante tutto, anche nelle più grosse difficoltà, producono risultati importanti, senza essere particolarmente avvantaggiati per ambiente, soldi, background, e riescono comunque a diventare un modello per gli altri.
Pensa, per esempio a Lance Armstrong, il ciclista americano che, colpito da un tumore ai testicoli, è riuscito a vincere la sua battaglia contro la malattia, a risalire in sella e a entrare nella leggenda dello sport, stabilendo il record di Tour de France vinti consecutivamente.
Che dire poi di Alex Zanardi, il pilota automobilistico che ha commosso il mondo ritornando a guidare un go-kart, venti mesi dopo il tremendo incidente nel quale subì l'amputazione di entrambi gli arti inferiori?
"Quando mi sono risvegliato senza gambe ho guardato la metà che era rimasta, non la metà che era andata persa."
(...)
Niente determina il nostro destino più delle decisioni che noi stessi prendiamo.

"E' nel momento delle decisioni che si crea il tuo destino!" Anthony Robbins

Chi siamo oggi non è altro che la somma totale delle decisioni che consciamente o inconsciamente abbiamo preso in passato e, per lo stesso motivo, tra dieci anni saremo lo specchio delle decisioni che avremo preso da adesso in poi.
Il tuo e il mio futuro, come quello di chiunque altro, inizia esattamente in questo istante e, se desideri che sia un futuro dove crescerai e creerai una qualità di vita ancora migliore, ricorda che qualsiasi cammino di crescita inizia con la decisione su chi si vuole essere, su cosa si vuole fare, su come ci si vuole trasformare nei prossimi dieci anni. Decidere consciamente è il primo passo verso la realizzazione dei propri obiettivi. Nel momento in cui decidiamo veramente di agire scateniamo il nostro potere e la nostra forza per intero, e solo quando mettiamo in atto tutta la determinazione di cui siamo capaci rendiamo la vita coerente con il nostro spirito e le nostre potenzialità. Se non prenderemo questa decisione (decidendo quindi di non decidere!) saremo trascinati dagli eventi, dall'ambiente, da tutto ciò che ci sta attorno e avremo stabilito automaticamente di non essere gli autori e i protagonisti del nostro destino.
Di sicuro tra dieci anni saremo da qualche parte, il problema è "dove?". Se non decidiamo cosa vogliamo per la nostra vita, se non lo pianifichiamo, finiremo nel piano che qualcun altro ha pensato per noi e potrebbe anche non piacerci affatto...
C'è una differenza apparentemente sottile, ma in realtà abissale, tra l'essere interessati e l'essere impegnati. Molte persone usano le espressioni: "Mi piacerebbe...", "Vorrei...", per indicare il loro interesse verso qualcosa.
L'impegno fa sì che tu dica: "Voglio ottenere il tale obiettivo entro la tale data!". Chi decide veramente qualcosa, decide che sarà così e basta, e sarà talmente impegnato e focalizzato sul risultato da eliminare mentalmente ogni possibilità che le cose vadano diversamente da come le ha programmate. Il verbo decidere, come ci suggerisce l'etimologia, deriva dal latino de-caedere, ossia "distaccare, "tagliar via", "recidere". Quindi decidere significa letteralmente "recidere", "eliminare l'alternativa". L'atteggiamento mentale di una vera decisione è che non si torna più indietro, è rimasta solo questa strada, è stata tagliata via la possibilità di percorrere altre direzioni. (...)
Quando noi bruciamo le nostre navi e decidiamo che non vogliamo più tornare indietro, allora scateniamo il nostro potere personale, che risiede in ognuno di noi e aspetta solo di essere liberato.
Ogni persona che ha ottenuto grossi risultati, un giorno si è svegliata e ha deciso chi era e cosa voleva dalla vita. Ha capito che le sue potenzialità erano superiori rispetto all'energia che stava utilizzando e ha deciso di dare di più per ottenere di più. Ha alzato i propri standard, ha detto a se stessa: "Questo è ciò che voglio per la mia vita da adesso in poi, questo è ciò che voglio essere". Ha capito che poteva farlo, che lo meritava e ha iniziato a muoversi in quella direzione.

Da "Leader di te stesso" - Roberto Re

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