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domenica 19 settembre 2010

Stress: rilassamento e meditazione


La pace della mente fa guarire. L'idea è antica quanto la stessa civiltà, e moderna come prove che lo dimostrano:" Il rilassamento e la meditazione possono avere un'azione potente sull'organismo", afferma il dott. Steven Fahrion. "Possono aiutare ad affrontare qualsiasi problema di salute collegato allo stress, dall'emicrania alle ulcere gastriche fino agli attacchi di panico. Penso che chi è capace di raggiungere la pace della mente faccia spesso l'esperienza di una guarigione a livello fisico e mentale."

Una pausa a stress e malanni
In effetti diversi ricercatori hanno scoperto che le tecniche di rilassamento e di meditazione incrementano le difese immunitarie, riducono la collera, fanno fumare di meno e danno sollievo all'insonnia, al mal di schiena, all'ipertensione, al mal d'auto, all'impotenza, alla sindrome premestruale, ai problemi della menopausa e alla sindrome del colon irritabile. Associate alle normali terapie, queste tecniche aiutano anche a controllare il diabete, la psoriasi, l'artrite reumatoide, gli attacchi di panico, le fobie e la depressione. "Penso che chiunque possa avere dei vantaggi se impara a rilassarsi. Riuscire a neutralizzare gli effetti dello stress è uno degli aspetti più importanti della medicina preventiva", spiega Andrew Weil, un medico che dà molta importanza, nella sua pratica, alla medicina preventiva e naturale.

Quando il gioco si fa duro...
Rilassamento e meditazione forse non sono la prima cosa che vi viene in mente quando siete imbottigliati nel traffico, quando fate i salti mortali per riuscire a rispettare una consegna o quando discutete con un coniuge irritato. In questi situazioni i muscoli si contraggono, il respiro diventa rapido e superficiale, la frequenza cardiaca accelera, i vasi sanguigni si restringono, la pressione sale, cominciate a sudare e lo stomaco si chiude spasmodicamente. A differenza dei nostri primitivi antenati, in una moderna situazione stressante come l'ingorgo stradale non possiamo più "fuggire o combattere", ovvero reagire con una delle due risposte biologiche naturali allo stress. E così rimaniamo cronicamente tesi.
Calmarvi, invece sarebbe la cosa più conveniente da fare, afferma il dott. Robert S. Eliot. "Visto che non potete nè fuggire nè combattere, vi tocca imparare a lasciarvi andare", dice. Quantità eccessive di stress, infatti, possono influire negativamente su quasi tutti i tessuti del corpo. La tensione cronica, per esempio, innalza la pressione sanguigna, il tasso di colesterolo totale e il numero delle piastrine, tutti cofattori dell'aterosclerosi (indurimento delle arterie) e dell'infarto. Lo stress è stato anche messo in relazione con altre affezioni, dal comune raffreddore al cancro del colon. In effetti, su dieci persone che vanno da un medico di base, otto hanno qualche sintomo collegato allo stresso. Nel complesso, sintomi di questo tipo costano un patrimonio in termini di perdita di produttività e di assenteismo, dice ancora R.S. Eliot.
"Evocare stabilmente una reazione di stress con immagini di pericolo legate al passato o al futuro equivale per il corpo a tenere una sirena antincendio costantemente accesa", afferma lo psicologo Neil Fiore. "E' come se chiamaste continuamente i pompieri quando in realtà non c'è nessun incendio da spengere."

Lasciare fuori la testa
Per certe persone, gettare acqua sul fuoco acceso dallo stress significa fare chilometri di jogging, colpire con forza una pallina da golf o fare un'arrampicata in montagna. Anche se tutte queste attività sono effettivamente in grado di dare un pò di sollievo, possono però essere altrettante fonti di competizione di frustrazione, che non aiutano certo a rilassarsi.
"Gli sport e le attività ricreative sono per molti una legittima valvola di sfogo allo stress che incontrano sul lavoro o in casa", segnala Neil Fiore. "Ma per altri sono solo un modo in più per farsi venire la pressione alta e in fondo per perpetuare l'idea che la vita non sia altro che una battaglia in un mondo ostile e competitivo."

Per riuscire veramente a calmarvi, Neil Fiore e altri esperti suggeriscono di lasciar scivolare la mente nel vuoto diverse volte al giorno, in modo da passare, semplicemente, qualche minuto senza rammaricarvi su ciò che è successo ieri o preoccuparvi per ciò che accadrà domani. Concentratevi esclusivamente sul momento presente, senza sentirvi obbligati a esprimere giudizi sulla vostra vita.
"E' un pò come essere attori di un dramma emotivo: potete lasciare il palcoscenico, sedervi in platea e osservare un'altra parte di voi stessi che recita la scena della caccia all'uomo", dice Fiore. La cosa veramente importante è che queste pause mentali possono evocare una risposta di rilassamento, ovvero lo stato fisiologico che secondo le ricerche è in grado di ridurre le sensazioni di stress e di ansia. Secondo la dott.sa Eilen Stuart, questo stato fisiologico induce una riduzione della tensione muscolare, della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, rallenta il metabolismo e la respirazione e dà luogo a sensazioni di serenità. (...)
La risposta di rilassamento inibisce il rilascio di adrenalina, di catecolamine e di altri ormoni legati alla reazione di combattimento o fuga. E questo è importante, sottolinea ancora Eilen Stuart, perchè un eccesso di ormoni dello stress sopprime le difese immunitarie e innalza il livello di colesterolo nel sangue.
"Questo tipo di rilassamento profondo aiuta a guarire in molti modi diversi", spiega Steven Fahrion. "Quando vi rilassate profondamente, per esempio, l'organismo rilascia una certa quantità di ormoni della crescita, che aiutano a riparare e a riscostruire i tessuti danneggiati".

Come cominciare
Secondo gli esperti ci sono decine di modi diversi per raggiungere un rilassamento profondo. Alcuni, come la meditazione, hanno origini antichissime. Altri, come il rilassamento muscolare progressivo e il biofeedback, sono stati messi a punto solo negli ultimi ottant'anni. (...)
"Associare tra loro tecniche diverse, come per esempio la respirazione profonda e il rilassamento muscolare progressivo, può potenziare gli effetti rilassanti. Ogni tecnica vi porta un gradino più giù, fino a condurvi a uno stato di rilassamento sempre più profondo e duraturo", segnala la psicologa Martha Davis.
Prima di cominciare è importante ricordare che nessuna di queste tecniche è in grado di evitare qualche forte stress di tanto in tanto. "Non penso che esista un modo per eliminare completamente lo stress", dice N. Weil. "La vera sfida consiste nel trovare sistemi per affrontarlo meglio, in modo che non danneggi il nostro organismo."
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Le dispiace se medito?
Ormai la meditazione non è più una faccenda da guru. "C'è ancora gente che si immagina la persona che medita seduta per tutto il giorno in una caverna o sulla cima di una montagna. In realtà, chiunque può meditare mentre cammina per la strada o addirittura mentre scorre le quotazioni di borsa. "Fare meditazione non è solo mettersi nella posizione del loto e rimanere fermo per ore" spiega lo psicologo Sundar Ramaswami, sostenitore e praticante di meditazione da oltre vent'anni. (...)
"Ho sempre definito la meditazione come una forma di arte marziale mentale. Normalmente reagiamo ai nostri pensieri: loro ci attaccano e noi li cacciamo via. Nella meditazione, impariamo a metterli da parte, a lasciare semplicemente che si spostino. Impariamo a mantenerci concentrati in modo da non essere più in loro balia" racconta la psicologa Joan Borysenko.
La forma più nota di meditazione è probabilmente la meditazione trascendentale (MT), una tecnica che non implica alcuno sforzo, introdotta e insegnata da Maharishi Mahesh. In un corso basato su sette livelli, chi pratica la MT impara a meditare con l'aiuto di un mantra, un suono o una parola speciale che favorisce la concentrazione. Ma la MT è solo una delle molte tecniche di meditazione esistenti.
Alcune tecniche utilizzano un'immagine, un mantra, un oggetto (come la fiamma di una candela) o una sensazione (come la respirazione) per mantenere la mente concentrata, spiega S. Ramaswami. Se la mente scivola altrove, basta riportare l'attenzione sull'oggetto. In altre, più complesse, invece di concentrarsi su una singola sensazione o su un oggetto, si lasciano semplicemente galleggiare nella mente i pensieri, le sensazioni e le immagini che si presentano. "In questo tipo di meditazione si diventa osservatori disinteressati", spiega Ramaswami. "Si prende nota dei pensieri, dei desideri e delle sensazioni nello stesso modo in cui un postino noterebbe i francobolli. Basta lasciare che i pensieri entrino ed escano dalla mente senza alcun investimento."

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