>

sabato 4 dicembre 2010

Livello di autostima e narcisismo


Se compiamo un'azione stupida o crudele, la nostra autostima verrà minacciata perché ci farà pensare al fatto che potremmo essere delle persone stupide o crudeli. Nelle centinaia di esperimenti ispirati dalla teoria della dissonanza cognitiva, i risultati più chiari sono stati ottenuti proprio in queste situazioni. Inoltre, come ci si può immaginare, le persone con i livelli di autostima più alti sono anche quelle che avvertono la dissonanza maggiore quando si comportano in modo stupido o crudele.
Che cosa succede quando un individuo ha un basso livello di autostima? In teoria, quando un soggetto di questo tipo compie un'azione stupida o immorale
non dovrebbe avvertire una dissonanza molto forte perché la cognizione «Ho compiuto un atto immorale» è consonante con la cognizione «Sono una persona terribile››. Le persone che hanno una bassa opinione di sé si aspettano di compiere azioni altrettanto basse e non avranno nemmeno molte difficoltà a compierle proprio perché non sono dissonanti con il proprio concetto di sé. Dall'altra parte, invece, le persone che hanno alti livelli di autostima hanno maggiori probabilità di riuscire a resistere alla tentazione di compiere azioni immorali perché, altrimenti, sperimenterebbero alti livelli di dissonanza.

lo stesso ho verificato la validità di queste affermazioni in collaborazione con David Mettee: avevamo previsto che gli individui con una bassa opinione di sé avrebbero avuto maggiori probabilità di imbrogliare (se ne avessero avuto l'occasione) rispetto a quelli con un'opinione più alta. Va chiarito che non ci eravamo semplicemente limitati a prevedere che le persone che si reputano disoneste hanno maggiori probabilità di imbrogliare rispetto alle persone che si reputano oneste, ma avevamo azzardato previsioni ben più audaci, partendo dall'ipotesi che, se una persona normale subisce un abbassamento temporaneo del proprio livello di autostima (per esempio, perché viene lasciata dal proprio partner o perché non supera un esame) e si sente depressa e inutile, avrà anche maggiori probabilità di barare mentre gioca a carte, di prendere a calci il proprio cane o di fare molte altre cose coerenti con una bassa opinione di sé: in risposta al proprio sentirsi persone mesehine, gli individui commetteranno atti altrettanto meschini.

L'esperimento consisteva nel modificare temporaneamente il livello di autostima di un gruppo di studenti del college fornendo loro delle informazioni false sulla loro personalità: dopo aver svolto un test di personalità, a un terzo degli studenti venne dato un feedback positivo (i risultati indicavano che erano persone mature, interessanti, profonde ecc.), a un terzo venne dato un feedback negativo (i risultati indicavano che erano persone immature, poco interessanti, superficiali ecc.) e all'ultimo gruppo non venne data alcuna informazione sui risultati del test.

Subito dopo, gli studenti dovevano partecipare a un secondo esperimento, condotto da un altro psicologo, che, apparentemente, non aveva alcuna connessione con il test di personalità. Nel corso di questo secondo studio i partecipanti dovevano fare una partita a carte contro uno dei propri compagni; avevano anche la possibilità di puntare dei soldi e venivano informati che avrebbero potuto tenere tutto ciò che avessero vinto. Durante la partita, i partecipanti vennero messi di fronte alla possibilità di barare in condizioni in cui sarebbe stato impossibile essere scoperti; il tutto venne organizzato in modo che, se il soggetto avesse deciso di non barare, avrebbe sicuramente perso, mentre se avesse deciso di barare, avrebbe sicuramente vinto una somma considerevole.

Dai risultati emerse chiaramente che gli studenti a cui erano state date le informazioni miranti ad abbassare il livello di autostima bararono molto di più rispetto agli studenti che avevano ricevuto le informazioni che miravano a innalzare il livello di autostima. Il gruppo di controllo (gli studenti a cui non era stato detto nulla) si collocò in una via di mezzo. Tali conclusioni suggeriscono che sarebbe molto importante per genitori e insegnanti comprendere la portata delle potenziali conseguenze dei propri comportamenti che possono avere effetti sull`autostima dei figli o degli studenti. Nello specifico, se alti livelli di autostima possono contribuire a evitare comportamenti disonesti, sarebbe giusto cercare di fare il possibile per aiutare le persone a rispettare e ad amare sé stesse.

Bisogna comunque procedere con cautela perché, anche se, in generale, e positivo avere un alto livello di autostima, non si deve pensare che questa possa essere la soluzione a tutti i problemi. Per esempio, se l'autostima di una persona non si basa sulla realtà o se si tratta di puro narcisismo (se l'autostima si basa su un falso senso di superiorità nei confronti degli altri) può avere moltissimi effetti negativi. In una serie di esperimenti, Roy Baumeister, Brad Bushman e Keith Campbell hanno scoperto che quando il narcisismo di una persona viene minacciato da una critica, la persona reagirà alla critica per cercare di prendersi la rivincita e per ristabilire la propria immagine di sé. In uno di questi studi, i ricercatori chiesero a ciascun partecipante di scrivere un tema che poi sarebbe stato criticato da un compagno. Dopo aver ricevuto la critica, i partecipanti avevano la possibilità di esprimere la propria ostilità nei confronti del compagno facendogli ascoltare un rumore molto fastidioso.

I partecipanti potevano variare il livello di intensità del rumore alzando il numero di decibel; dai risultati emerse che le persone che avevano fatto ascoltare i rumori con i livelli di decibel più alti erano anche quelle che avevano riportato i punteggi maggiori in termini di autostima e di narcisismo. Quando le persone narcisiste sentono che l'opinione esagerata che hanno di sé viene minacciata, tendono ad arrabbiarsi e a comportarsi in modo più aggressivo rispetto alla media. Cristina Salmivalli e colleghi hanno ipotizzato che questa sindrome, il narcisismo, non sia vera e propria autostima, ma piuttosto qualcosa di inconsistente, che mira all'autoesaltazione e che si fonda su un sentimento di insicurezza.
Hanno inoltre scoperto che i ragazzini che compiono atti di bullismo a scuola manifestano questa sindrome, mentre i ragazzini con alti livelli di vera autostima si sentono più sicuri di sé e non hanno quindi bisogno di compiere atti di prepotenza; anzi hanno maggiori probabilità di difendere i compagni che ne sono vittima.

Da "L'animale sociale" - Elliot Aronson (Libri sull'autostima disponibili qui)

Ti è piaciuto l'articolo? Clicca Ok oppure No. Grazie Mille!