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domenica 10 ottobre 2010

Quella meraviglia chiamata cervello

cervello
Fu in seguito allo studio della cellula cerebrale che Sir Charles Sherrington, considerato da molti il nonno della neurofisiologia, fu ispirato a fare la seguente affermazione poetica:
Il cervello umano è un telaio incantato dove milioni di spole lampeggianti intrecciano una trama che si dissolve, sempre una trama ricca di significato, benchè mai stabile, una mutevole armonia di sottotrame. E' come se la Via Lattea iniziasse una danza cosmica.
E' stato stimato che in ogni cervello umano ci sono mille miliardi di cellule cerebrali.
Ogni cellula cerebrale (neurone) contiene un vasto complesso elettrochimico e un potente sistema di micro-elaborazione di dati e di trasmissione che, a dispetto della sua complessità potrebbe stare sulla testa di uno spillo. Ognuna di queste cellule assomiglia a un superpolipo, con un corpo centrale e decine, centinaia o migliaia di tentacoli.
Non appena aumenta il livello di ingrandimento, vediamo che ogni tentacolo è come il ramo di un albero, che si irradia dal centro della cellula o nucleo. I rami della cellula cerebrale sono chiamati dendriti (definiti come "marcature o strutture di forma simile a un albero"). Un ramo particolarmente grande e lungo, chiamato assone, è la principale via d'uscita per l'informazione trasmessa da quella cellula.
Ogni dendrite e assone può estendersi da un millimetro a 1,5 metri in lunghezza, e lungo tutta la sua lunghezza e attorno ci sono protuberanze come funghi - chiamate spine dendritiche e bottoni sinaptici.

Muovendoci oltre in questo super-microscopico mondo, scopriamo che ogni spina dendritica/bottone sinaptico contiene un bel pò di sostanze chimiche, che sono i più importanti messaggeri nel nostro processo umano di pensiero.
Una spina dendritica/bottone sinaptico di una cellula cerebrale si collegherà a un altro bottone sinaptico di un'altra cellula cerebrale, e quando l'impulso elettrico viaggia attraverso la cellula cerebrale, le sostanze chimiche saranno trasferite attraverso il minuscolo spazio riempito di liquido tra le due cellule. Questo spazio è chiamato spazio sinaptico.
Le sostanze chimiche si inseriscono sulla superficie ricevente, creando un impulso che viaggia attraverso la cellula cerebrale ricevente da dove è diretto, verso una cellula cerebrale adiacente.
Sebbene illustrata semplicemente, la cascata di informazioni biochimiche che rifluisce attraverso la sinapsi incute soggezione per il suo volume e la sua complessità. E', in termini microcosmici, l'equivalente delle cascate del Niagara.
Una cellula cerebrale può ricevere impulsi in entrata da centinaia o migliaia di punti di collegamento ogni secondo. Funzionando come un immenso centralino telefonico, la cellula calcolerà istantaneamente microsecondo dopo microsecondo la somma dei dati di tutte le informazioni in entrata e le reindirizzerà nel percorso appropriato.
Poichè un qualsiasi messaggio dato, o pensato o rivissuto nella memoria viene passato da cellula cerebrale a cellula cerebrale, viene creata una via nervosa di natura biochimica elettromagnetica. Ognuna di queste vie neuronali è conosciuta come "traccia di memoria". Queste tracce di memoria o mappe mentali sono una delle più entusiasmanti aree delle moderne ricerche sul cervello e ci hanno portato a conclusioni sorprendenti.

Ogni volta che hai un pensiero, la resistenza biochimica/elettromagnetica lungo la via nervosa che porta quel pensiero viene ridotta. E' come cercare di sgomberare un sentiero che passa attraverso una foresta. La prima volta è un grande sforzo perchè devi aprirti il sentiero attraverso la boscaglia. La seconda volta percorrerai quel sentiero molto più facilmente grazie all'operazione di pulizia che hai fatto nel primo viaggio. E più volte percorri quel sentiero, meno resistenza incontrerai, fino a che, dopo molte ripetizioni, avrai un percorso largo e scorrevole che richiede poche o nessuna operazione di ripulitura. Un processo simile accade nel tuo cervello: più ripeti schemi o mappe di pensiero, meno resistenza c'è ad essi. Per questo motivo, e significativamente: la ripetizione aumenta la probabilità di ripetizione, in altre parole, più volte un evento mentale accade, più è probabile che accada di nuovo.
Per tornare all'analogia della foresta, un uso frequente mantiene il tuo sentiero sgombero, incoraggiando così altro "traffico". Più numerosi sono i tracciati e i percorsi che crei e usi, e più libero, veloce ed efficiente diventerà il tuo pensiero. I limiti dell'intelligenza umana possono, in molti modi, essere correlati alla capacità del cervello di creare e usare questi tipi di schemi.
Nell'inverno del 1973 il prof. P. K. Anokhin dell'università di Mosca presentò la sua ultima relazione sui risultati dei suoi 60 anni di ricerche sulla natura delle cellule cerebrali. La sua conclusione era la seguente:
Possiamo dimostrare che ognuno dei 10 miliardi di neuroni nel cervello umano ha una possibilità di connessione di 1 seguito da 28 zeri! Se un singolo neurone ha questo potenziale, possiamo a malapena immaginare cosa può fare l'intero cervello. Ciò significa che il numero totale delle possibili combinazioni/permutazioni nel cervello, se scritto, sarebbe 1 seguito da 10,5 milioni di km di zeri!
Non esiste ancora umano che possa usare appieno tutto il potenziale del suo cervello. E diciamo questo perchè non accettiamo nessuna stima pessimistica sui limiti del cervello umano. E' senza limiti!
Come si realizza tutto questo? Con il più grande "abbraccio" nell'universo conosciuto - le tue cellule cerebrali che abbracciano le tue cellule cerebrali. Ogni singola cellula cerebrale è in grado di contattare e abbracciare fino a 10.000 o più cellule vicine nello stesso istante.
(...)
Verso la fine degli anni 60, il prof. Roger Sperry della California, che avrebbe vinto in seguito il premio Nobel per la sua ricerca, annunciò i risultati delle sue indagini sull'area del cervello più evoluta, la corteccia cerebrale ("corteccia" sta a significare "lo strato più esterno" o scorza).
Le scoperte iniziali di Sperry indicavano che due parti o emisferi della corteccia tendevano a dividersi tra loro le più importanti funzioni cerebrali. L'emisfero destro sembrava essere dominante nelle seguenti aree intellettuali: ritmo, consapevolezza spaziale, Gestalt (percezione della struttura globale) delle cose, immaginazione, sognare a occhi aperti, colore e dimensioni. Il cervello sinistro appariva dominante in una diversa, ma egualmente importante gamma di abilità mentali: parole, logica, numeri, sequenzialità, linearità, analisi e liste.
Le successive ricerche hanno confermato queste scoperte. In più, è stato scoperto quanto segue: sebbene ogni emisfero sia dominante in alcune attività, entrambi sono fondamentalmente competenti in tutte le aree, e le abilità mentali identificate da Roger Sperry sono in realtà distribuite su tutta la corteccia.
La moda ricorrente di etichettare le persone come dominanti destre o sinistre è perciò controproducente. Come Michael Bloch ha affermato: "Se ci definiamo "cervello destro dominante" o "cervello sinistro dominante", stiamo limitando la nostra capacità di creare nuove strategie".
Dire "non sono bravo a", oppure "non sono portato per" è sia una falsità che un malinteso. Se si è deboli in qualche campo, l'affermazione corretta dovrebbe essere: "Devo ancora sviluppare la capacità X". L'unica barriera all'espressione e all'applicazione di tutte le capacità mentali è la nostra conoscenza del modo in cui accedere ad esse.

Da "Mappe mentali" - Tony & Barry Buzan (disponibile qui)