
Per comprendere meglio come opera la suggestione nello sport ricorderemo che buona parte delle nostre facoltà non sono, in primo luogo, pienamente utilizzate e possono esserlo solo se la mente riesce a impiegare le miracolose risorse latenti che si trovano dentro di noi.
Vi è una stretta relazione fra mente e corpo che s'influenzano reciprocamente: l'esercizio muscolare protratto troppo a lungo affatica anche il cervello che è molto sensibile ai prodotti di rifiuto: così la concentrazione mentale è resa difficile, i riflessi rallentati, il numero degli errori aumenta, e nella sfera affettiva si acutizza la sensibilità al dolore, l'inquietudine, l'ansia. Viceversa, un eccessivo lavoro cerebrale o le emozioni violente, vengono percepite anche nei muscoli e in tutto l'organismo, con un netto declino muscolare e fisiologico.
A questo punto gioverà anche ricordare che il 40, 50% dei malanni che ci affliggono sono causati da emozioni violente, da pensieri deprimenti che, a lungo andare, agendo subconsciamente attraverso il sistema nervoso, aumentano certe secrezioni endocrine e provocano stanchezza, nausea, accelerano eccezionalmente il verificarsi delle condizioni di affaticamento muscolare e intensificandosi possono causare esaurimenti, ulcere, artriti, asma, diabete, disturbi dell'apparato digerente e disturbi cardiaci. (...)
E' evidente quindi l'importanza della cultura etico-sportiva, il grande valore terapeutico del coltivare emozioni e pensieri piacevoli come l'allegria, la serenità, la pazienza, l'ottimismo, la fiducia. L'igiene mentale si rivelerà estrememente salutare per l'atleta e gli permetterà le massime prestazioni rendendo sempre più vero il motto mens sana in corpore sano.
L'allenatore e lo sportivo non sottovalutino quindi, nel rendimento, l'influenza della psiche, l'influenza della suggestione e dell'autosuggestione.
"Come l'idea del limone", scrive G. Flesch, "eccita la salivazione, e la rappresentazione mentale di un dato cibo promuove il flusso del succo gastrico, così il pensiero di essere affaticati accelera la comparsa della fatica." (...)
Molte prove sportive dipendono in buona misura dalla forza morale-volitiva che prolunga straordinariamente lo sforzo muscolare, rallenta la velocità dell'esaurimento energetico, permettendo manifestazioni e reazioni organiche inaspettate con decorso differente da quello che la fisiologia si dovrebbe aspettare. (...)
"...Le prove sportive", afferma il Flesch, "vengono eseguite, quanto più sia possibile, sotto un costante stimolo mentale piacevole, in un tono morale entusiasmante. Tutto quanto può suscitare idee di resistenza, di forza, di prevalenza e farvi pensare intensamente e affettivamente, può senza dubbio influire moltissimo sulla relativa realizzazione, conferendo all'atleta più resistenza, più forza, più combattività, e contribuendo, così, in larga misura alla vittoria. E non pochi nella vita hanno saputo vincere oltre le forze corporee!"
Oggi, con i progressi della psicologia e con il riconoscimento ufficiale, da parte della medicina, dell'utilità della scienza ipnotica, stiamo entrando in una fase speciale dello sport: una fase che mira a ottenere risultati sportivi interessantissimi senza ricorrere ai danni del doping, ma ricorrendo all'uso scientifico della suggestione e dell'ipnotismo che non sono tossici e che non presentano controindicazioni di sorta.
Se qualcuno volesse muovere qualche obiezione alla moralità dell'uso della suggestione e dell'ipnotismo nello sport, ricorderemo che tutti gli allenatori hanno sempre impiegato, senza applicarle in modo completo e scientifico, la suggestione e l'autosuggestione nei confronti degli atleti loro affidati. Oggi la scienza della suggestione, la cui validità è ormai universalmente riconosciuta, se opportunamente impiegata, può far miracoli e trasformare un atleta mediocre in un campione, o per lo meno aumentarne notevolmente il rendimento.
Il noto fisiologo australiano R. Carlile, ha sperimentato con successo, nel 1959, l'impiego dell'ipnotismo su campioni di nuoto allo scopo di rendere l'allenamento più efficace e meno faticoso. Indotto negli atleti lo stato d'ipnosi, il fisiologo li ha suggestionati affinchè le loro prestazioni sportive realizzassero i tempi migliori. (...)
Un altro caso non meno interessante dell'applicazione dell'ipnosi nello sport, è quello del produttore cinematografico inglese Douglas Rankin, ottimo specialista di golf, che, notando un improvviso e ingiustificato declino delle sue abilità sportive, decise di ricorrere a un ipnotizzatore. Dopo poche sedute Douglas Rankin riprendeva ad avere brillantissimi successi nel golf.
Tempo fa, un giornale sportivo ha rivelato la notizia che nel 1955 un noto ipnotizzatore francese pratica agli atleti di una squadra di Amburgo regolari sedute ipnotiche collettive subito prima della partita di calcio. La squadra vinse clamorosamente il campionato! Nel 1959 il famoso ipnotizzatore inglese Harry Blythe iponotizzò prima dell'incontro tutta la squadra del Gloucester, suggestionando i calciatori che sarebbero stati "forti come leoni e agili come gazzelle". La squadra vinse strepitosamente 6 a 0!
In Inghilterra, e in molti altri paesi, il trattamento ipnotico in genere è stato, il 24 aprile 1955, ufficialmente raccomandato dalla British Medical Association. Dopo diciotto mesi di accurate indagini e di profondi studi effettuati da un'apposita Commissione Medica, la stampa inglese ha diffuso ampiamente la notizia, il Daily Express ha dato particolarmente risalto all'avvenimento e il Daily Mirror ha pubblicato fra l'altro: "Molte persone sobrie e sensibili, compresi pugili, calciatori, lanciatori, hanno recentemente proclamato di aver ottenuto cospicui benefici dall'essere stati ipnotizzati", e ha riprodotto la fotografia della squadra di un Football Club durante un trattamento di suggestioni ipnotiche, sottolineando che "non appena il trattamento venne iniziato, la squadra era diventata imbattibile. Prima del trattamento si manteneva in perdita, ma nelle ultime dieci partite ne vinse nove e l'altra fu nulla".
Ciò significa che quei giocatori erano virtualmente assai migliori di quanto non credessero; erano in grado di svolgere un miglior lavoro sportivo, più di quanto non avessero fatto in passato, grazie alla utilizzazione di quella fonte miracolosa che è il nostro subcosciente.
Per ottenere risultati interessanti nello sport non sarà necessario applicare le forme più profonde dell'ipnosi; basterà studiare e applicare accuratamente la forza della suggestione, per creare maggior fiducia nell'atleta e per portarlo psicologicamente a un'applicazione maggiore, più completa delle sue possibilità fisiche.
Lo sportivo verrà preventivamente studiato, quindi sarà invitato a facili prove di autosuggestione e di suggestione, senza parlargli di sonno ipnotico, che verrà usato solo se l'individuo avrà dimostrato di non aver nulla in contrario a lasciarsi addormentare.
Le suggestioni potranno essere collettive. In questo caso l'allenatore preparerà bene il discorso da fare e le suggestioni da dare, provando ripetutamente davanti a uno specchio. L' azione suggestiva andrà svolta soppesando le parole, aumentando il tono di voce fino al punto necessario, ripetendo spesso le frasi-chiave da stampare nel cervello degli atleti, indirizzandole ripetutamente ai presenti in modo personale e collettivo. Le sedute dovranno essere condotte seriamente e con regolarità. Ogni seduta potrà venir registrata e ogni giocatore potrà "condizionarsi" di nuovo e meglio a casa propria in posizione di relax, la mattina appena sveglio o la sera prima di addormentarsi.
Da "Ipnotismo, magnetismo e suggestione" - Carlo Patrian Libri sull'ipnoterapia disponibili qui