L'efficacia di una qualsiasi pratica è sempre un fatto soggettivo in funzione non solo dell'individuo che la segue ma anche di come l'ha appresa e di come la sviluppa. Lo yoga poi è una filosofia prima ancora che una attività fisica e viene da lontano: dal passato e dall'oriente. Secondo la concezione yogica anche se l'origine della malattia è da cercarsi nella mente, il lavoro pratico da eseguire è a livello del corpo: dalla mente può arrivare solo la motivazione alla pratica dello yoga, mentre il corpo ha il compito di ristrutturare se stesso.
L'unità psicosomatica è quindi composta dalla complementarità di motivazione-attenzione-intelletto e lavoro corporeo. Quando esistono il completo benessere della mente, l'elevazione spirituale e la totale salute del corpo vi è il nirvana. Nello yoga si coinvolgono sempre corpo e mente in quanto durante l'esercizio fisico si mantiene l'attività mentale così come durante la meditazione il corpo deve assumere certe posizioni e controllare la respirazione. Maurizio Alfano scrive così: "L'intera pratica dell'hatha-yoga, determinando uno stato di salute corporea ottimale, crea una condizione psicofisica perfetta in cui non esistono tracce di disfunzioni organiche che turbano la tranquilla concentrazione sull'oggetto della meditazione. In una forma di yoga ristruttura per l'occidente, come il training autogeno o come in alcune ginnastiche cosiddette dolci, derivate dagli esercizi yogici, si è rimosso completamente l'elemento spirituale; tale processo se da un lato ha reso lo yoga adattabile a tutte le mentalità e a tutte le culture, dall'altro lo ha impoverito del suo patrimonio spirituale".
Le pratiche yoga di dividono in 5 gruppi:
- Asanas - E' l'esercizio di specifiche posizioni per acquisire la perfetta salute fisica.
- Pranayama - E' la disciplina respiratoria dello yoga che dona una migliore assigenazione generale, e in particolare, del tessuto cerebrale, assieme ad una regolazione dell'attività del sistema nervoso autonomo.
- Bandha - Consiste in una serie di contrazioni eseguite sui punti vitali dell'organismo allo scopo di fissarvi l'energia del prana (energia della vita), accrescendone quindi la vitalità.
- Mudra - Consiste in movimenti o posizioni ginnico-mimiche, attraverso le quali si intende rappresentare una condizione spirituale.
- Kriya - Sono le pratiche di purificazione attraverso le quali si intende liberare l'organismo degli Ama, i residui velenosi del metabolismo cellulare. Nelle cliniche mediche indiane ci si può sottoporre periodicamente a pratiche purificatorie "Kriyas" di ringiovinamento.
Tutte le pratiche descritte sono accomunate da un particolare atteggiamento mentale yama che le deve accompagnare e ne determina in gran parte il successo. Se è importante conoscere i meccanismi funzionali del corpo ed il perchè dei processi psichici, lo è ugualmente, per raggiungere lo stato di benessere generale e di serenità mentale, riuscire a controllare la propria condotta di vita. Infatti qualunque turba emotiva (odio, amore passionale o ira) influisce negativamente sul processo di creatività della mente e, per l'effetto che questa ha sul corpo, sul benessere psicosomatico. Secondo lo yoga gli agenti fondamentali della salute sono due: la flessibilità della colonna vertebrale e la condizione degli organi della cavità toracica e addominale.
I Guru, cioè i maestri, insegnano che l'invecchiamento precoce procede di pari passo con l'irrigidimento della colonna vertebrale. Se la spina dorsale è già rigida a vent'anni, avremo vecchi di vent'anni. Se, invece, si riesce a mantenerla sempre flessibile, si avranno giovanotti di settant'anni. Per conservare la flessibilità della colonna vertebrale non è necessario praticare troppi movimenti. L'importante è che la serie di esercizi abituale comprenda le 4 posizioni fondamentali per la salute chinesiologica della schiena: flessione, estensione, inclinazione laterale, torsione.
Il segreto dello yoga e dei suoi miracolosi benefici è che in questa pratica ginnica, l'esecuzione dei movimenti e il mantenimento delle posizioni avviene con il minimo dispendio energetico e il massimo beneficio. (...)
Durante la pratica delle asanas (posizioni statiche), la muscolatura riceve impulsi tonici, che determinano lo sviluppo di un tono adeguato. Con lo yoga si ottiene una contrazione ottimale della muscolatura, assieme ad un lavoro di rilassamento della stessa. Lo stretching (stiramento) della asanas combatte lo stress dei muscoli. L'esercizio fisico della asanas yogiche produce solo rilassamento. Le pratiche più semplici sono le più benefiche.
La scelta delle posizioni è determinata dai suggerimenti dei Guru, oppure deriva spontaneamente dalle proprie condizioni di salute ed elasticità. (...)
La concentrazione della mente o l'elevazione del corpo verso la mente è accentuata dalla pratica dei mudra, come quello famosissimo in cui il pollice si incontra con l'indice e rappresenta l'unione del corpo con la mente, dell'io personale con lo spirito universale.
Il training autogeno
E' un metodo di rinforzo della personalità ed è considerato psicoterapia di sostegno.
La finalità è quella di gratificare il soggetto rinforzando il suo io, dandogli o ridandogli fiducia in se stesso. Si tratta di mettere in risalto i suoi lati positivi e di evidenziarli in modo che li possa utilizzare consapevolmente, nel momento in cui affronta un impegno oppure una competizione.
Si basa anzitutto su una autoanalisi che è favorita dal rilassamento. Le metodiche con cui si applica il training autogeno comprendono una serie di esercizi che il soggetto impara dallo psicoterapeuta e successivamente ripete da solo e applica quando e dove ritiene opportuno. Infatti, a differenza dell'ipnosi, è una tecnica che viene praticata dal soggetto attivamente ed in stato di completa coscienza. All'inizio dell'apprendimento della tecnica del training autogeno occorre la guida di un medico esperto che insegna gli esercizi ad una sola persona, oppure anche ad un gruppo, in un ambiente adeguato, cioè silenzioso ed a luci basse. L'apprendimento è piuttosto semplice e dà risultati efficaci per cui è praticato da attori, sportivi, top manager prima di impegni importanti, ma anche da studenti e casalinghe per superare i problemi e le ansie di tutti i giorni. Non vi sono controindicazioni nè limiti di età o altro. Per gli sportivi è particolarmente indicato perché aiuta a controllare l'emotività, e dare la carica, ad infondere fiducia nelle proprie possibilità.
Va sottolineato che il controllo dell'ansia e della tensione è molto importante perchè sotto questi stimoli le surrenali secernano i loro ormoni e si esauriscono, per cui, al momento del bisogno, ad esempio in una gara, il corpo non può usufruire per la prestazione massimale di quel quantitativo di catecolamine (adrenalina e noradrenalina) che è già stato "sprecato" dalla precedente sollecitazione emotiva. Sarebbe come se il pilota di una macchina, prima della corsa, facesse girare il motore al massimo, consumando molto carburante che poi gli viene a mancare quando ne avrebbe bisogno per arrivare al traguardo. Non va bene, per contro, neppure la situazione opposta, perchè chi non ha spirito competitivo, difficilmente ottiene buoni risultati, perchè parte per così dire a motore freddo, cioè senza le sollecitazioni psicologiche che stimola, attraverso il diencefalo, l'ipofisi che è la centrale di comando di tutte le ghiandole (surrenali comprese).
Da "Benessere" - Gabriella Fiecchi
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