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venerdì 8 aprile 2011

Essere felici: frasi e citazioni di vita di Raffaele Morelli

raffaele morelli
Frasi e citazioni sulla vita, felicità, psicologia di Raffaele Morelli. 


Osservare qualcosa che non esiste più, e che ha ragione di non esistere, serve solo a vivere nella sua scia, a bloccare l'energia, che ci rinnova istante per istante.

I Saggi di ogni tempo e tradizione ascoltavano se stessi, e insegnavano a fare lo stesso.

Noi vogliamo essere felici secondo i nostri schemi, questo è l'errore. Ma i "nostri schemi" sono quelli che la società ci insegna.

Ci diciamo: io sarò felice dopo la laurea, sarò felice se otterrò quel lavoro, sarò felice se mi sposerò con una persona fatta come piace a me. Oppure, sarò felice quando sarò cambiato, quando sarò migliore. Ma noi non cambieremo mai! Nessuno di noi può cambiare! L'idea stessa di cambiare noi stessi è la cosa più folle che poteva capitarci di pensare.

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Noi abbiamo una vita sola, una sola occasione di vivere in questo universo, di godere la vita, e la buttiamo via per una fantasia malata tutta proiettata in un futuro che non sappiamo nemmeno se e quando arriverà.

Il motivo della nostra infelicità è che noi abbiamo in testa un personaggio e ci sforziamo di diventare così. La brava moglie, madre, figlia, il bravo marito, l'uomo o la donna di successo, e così via.

Essere se stessi per davvero non è essere qualcosa o qualcuno, ma farsi da parte lasciando fare alla vita che è in noi.

Dentro ognuno di noi, senza che nemmeno ce ne accorgiamo, è in atto una continua lotta. Un estenuante combattimento cui ci sottoponiamo per migliorarci, per cambiare noi stessi, per imporci obiettivi.

Non può essere felice un leone costretto a vivere come pecora, o un fiore cui viene impedito di sbocciare secondo la sua natura. Perchè seguire la propria natura, facendo tacere l'Io, è la via della gioia interiore.

Tutte le storie sono uguali, questa è una cosa da imparare a memoria. Noi siamo tutti banali, tutti!...Quando le persone arrivano e iniziano a lamentarsi, parlando dei fatti terribili che sono accaduti loro nel lontano passato e che avrebbero segnato le loro vite, e cercando quel conforto morboso che si trova nella confidenza dei propri dolori, io sono molto chiaro con loro: quel conforto vi ucciderà. Voi state recitando all'infinito la parte dell'innamorato deluso, dell'amante abbandonato, del bambino solo, dell'orgoglio ferito.

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Il mondo non è lì per giudicarti: cosa vuoi che importi al mondo di quello che fai tu?...Agli altri che tu sia bravo o meno non importa niente. Quante cose abbiamo fatto per un "bravo"...Quante cose abbiamo fatto per un complimento, quante sofferenze abbiamo provato per un complimento che non è arrivato?

Io lo chiarisco subito nei miei gruppi: a nessuno importa di voi! Smettetela di pensare che tutto il mondo stia guardando i vostri progressi o le vostre cadute.

Che cosa vuol dire lavorare su se stessi? E' possibile dire cose più vuote? Tu ti stai trattando come un cane da ammaestrare, ti dai i compiti, ti sottoponi a prove, ti dai i premi, proprio come se fossi una bestia da ammaestrare...Mentre la sofferenza non è altro che la voce di quella parte di te che non accetta, che non è un cane. E' l'unica parte viva!

Vogliamo migliorare, cambiare, come se dovessimo passare l'esame di fronte a un grande tribunale. Ma il tribunale siamo noi stessi.

Se riflettiamo, vediamo che tutti gli obiettivi "personali" che ci diamo non sono affatto personali. Sono parte di uno standard, di un luogo comune. Sposarsi, realizzarsi nel lavoro, essere migliori secondo uno schema, per non parlare della bellezza, della fama...

Mettiamoci da parte, lasciamo spazio alle forze creative che sono in noi.

Il disagio arriva e ti dice: ti sto dando una possibilità, ti concedo una chance di essere per davvero te stesso, non il manichino pieno di falsi obiettivi e di luoghi comuni che sei. Perchè non sei nato per osservare obblighi, per adeguarti a schemi: sei nato per essere nella gioia.

Questo dobbiamo capire: la funzione del dolore è di distruggere il passato, di consumare le scorie morte che noi ci portiamo dietro come un fardello...bruciare il passato e renderci di nuovo aperti, pronti, disponibili alla vita e a ciò che succede.

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Una frase assurda dice che "siamo nati per soffrire". Ecco, queste sono le cose che dobbiamo toglierci dalla testa.

Spesso chiamiamo difetti quelle che sono solo qualità non riconosciute.

Quando saremo felici? Risposta: domani. Questo domani ovviamente non arriva mai, perchè ogni volta che abbiamo assolto un compito, abbiamo raggiunto una tappa, la soddisfazione non è mai quella che ci aspettavamo.

Non esiste altro che "ora". Se vuoi la felicità, devi essere felice ora. Nel luogo in cui sei, con la personalità sciocca e banale che sei, nelle cose insulse che stai facendo. O sei felice ora, oppure non lo sarai mai perchè solo "ora" esiste.

Lavorare per diventare diversi e migliori e rimandare ad allora la felicità, è il modo più comune e banale per ingannare se stessi.

Abbiamo il terrore di sentirci fuori moda o stupidi, non all'altezza delle nostre aspirazioni, e facciamo di tutto per sapere quali sono le cose giuste da fare e da pensare per non sentirci banali, per sentirci speciali.

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