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lunedì 2 maggio 2011
Autostima, credenze e visualizzazione
Cos'è una credenza?
E' una convinzione o idea sulle nostre capacità. Nella vita affrontiamo situazioni che ci mettono alla prova: se le superiamo, rafforziamo la credenza di essere capaci e quindi la nostra autostima. Al contrario, se siamo stati soliti a "cadere nel pallone" perdendo il controllo delle situazioni, avremmo rafforzato la credenza di non essere capaci.
Questa si chiama "incapacità acquisita" e in non poche persone causa veri e propri blocchi mentali apparentemente insormontabili.
Una sorta di prigione mentale dove l'individuo si sente letteralmente bloccato e incapace di andare oltre il suo limite.
Ad esempio, una persona che ha acquisito l'incapacità di parlare in pubblico, a causa di precedenti dove si è ritrovato a balbettare e ad ansimare di fronte ad un numero piccolo o elevato di persone, ogni qualvolta si ripresenterà quell'occasione, la sua credenza limitante "non riesco a parlare in pubblico" lo divorerà: comincerà a tremare e ad avere un attacco di panico.
La mente ha un potenziale incredibile sul corpo, e i nostri pensieri limitanti possono letteralmente mandarci nel panico e nella perdita di controllo.
Al contrario pensieri potenzianti possono infonderci fiducia e tranquillizzare il nostro animo e il nostro corpo.
Credenze limitanti influenzano direttamente la nostra autostima: più ci sentiremo incapaci difronte a determinate situazioni, meno stima avremo di noi stessi.
Come fare quindi per sdradicare le credenze limitanti?
Il primo passo è la fiducia: fiducia nella possibilità di superare i nostri limiti.
Pensare di non poter far niente contro i propri limiti è un altra credenza debilitante.
Dobbiamo sapere invece che dentro di noi ci sono le risorse per superare brillantemente ogni situazione: può sembrare la solita frase fatta irrealisticamente incoraggiante, ma quando siamo tranquilli e fiduciosi liberiamo dentro di noi le risorse per affrontare ogni situazione nel migliore dei modi.
Al contrario l'ansia, la paura e il timore ci bloccano e paralizzano il nostro potenziale di riuscita; per questo l'aspirante conferenziere prova panico e balbuzia.
Quando ci troviamo difronte a una situazione verso la quale proviamo sentimenti di timore, la mente comincia ad andare in tilt e il corpo a tremare: il respiro si fa corto e il palato diventa secco.
Quando ci troviamo in un simile stato una buona idea è cominciare a controllare il respiro rendendolo più profondo e lento e insalivare la bocca: questo permetterà di rallentare i processi mentali negativi che si sono scatenati e acquisire quindi maggior controllo su noi stessi. La nuova psicologia ha scoperto che corpo e mente sono collegati.
Ma ancora prima di ritrovarci in questo indesiderato stato di panico, possiamo allenarci con la visualizzazione, e cioè immaginare mentalmente noi stessi mentre affrontiamo la situazione che ci causa timore: mettiamoci comodi dove vogliamo e ricreiamo mentalmente e vividamente la situazione come se davvero la stessimo affrontando in quel momento.
Il potere della visualizzazione viene sottovalutato invece può sviluppare ottimi risultati.
Immaginiamoci mentre affrontiamo quella determinata circostanza; vediamoci mentalmente in quel contesto sicuri e capaci perchè più tranquilli siamo, meglio le cose ci riescono.
Al contrario più tesi siamo, meno riusciamo (chi soffre di ansia da prestazione sicuramente capirà).
Allenandoci sufficientemente con la visualizzazione, quando affronteremo dal vivo quella determinata situazione, ci renderemo conto da soli del nostro progresso e questo infonderà in noi stessi una botta di autostima.
Svilupperemo la capacità di fidarci delle nostre capacità e del nostro potenziale interiore: questo cambierà la credenza "sono incapace" in... "posso farcela se voglio!"
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