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venerdì 6 maggio 2011

La predisposizione alla depressione


La sofferenza, il dolore, la tristezza, la depressione ci
legano a sé tenendoci prigionieri. La felicità ci libera.
(Anthony De Mello)

E' proprio vero, la emozioni negative ci imprigionano: ci comprimono, ci schiacciano. Al contrario sentimenti positivi come la gioia e la felicità ci danno un senso di libertà ed espansione. Chi soffre di depressione si sente schiacciato, tantè che è possibile notarlo dalle sue posture.
Quando siamo felici ci viene voglia di ballare e cantare: al contrario quando siamo tristi e infelici perdiamo di vista la voglia di vivere.
Di solito le persone si portano dietro il fardello del passato. Per alcune di loro non è possibile lasciarselo alle spalle perchè pensano che esso ci segni a vita, che ci lasci delle ferite profonde impossibili da rimarginare.
Eppure... se fosse possibile cancellare la memoria, una persona ritornerebbe di nuovo sana e salva con la voglia di vivere di un bambino.
Perchè la gioia di vivere è innata: avete mai visto dei bambini cronicamente tristi?
I bambini vogliono giocare sempre e sperimentare tutto quello che possono, distruggendo il più delle volte tutto quello che trovano nella loro strada (aimè).
Avete mai visto un bambino di 3 anni ballare?
Ascolta la musica e balla.
Qualcuno gli ha detto che la musica serve per ballare?
No, lo sa da solo. Chi gliel'ha mostrato? Nessuno.
Perchè la gioia di vivere è nel nostro DNA.

Questa gioia, nel corso della vita viene messa a dura prova dalle esperienze dolorose.
Il giudizio degli altri, la fine del primo amore, la perdita di un parente, il fallimento dei sogni e delle ambizioni.
Da qui la nascita di una serie di punti di vista e credenze negative che ci fanno considerare la vita come un susseguirsi di sofferenze intervallate da sporadici momenti di felicità.
Ma la sofferenza diventa il palcoscenico, la terraferma, il background su cui ognitanto fanno la loro breve apparizione le comparse della felicità.

Accade che, alcune persone si chiudono a riccio per evitare di soffrire in futuro: la perdita di un amore può essere presa così male, che una donna può decidere di non amare più per evitare di soffrire (o al contrario darsi alla pazza gioia per tentare di sopperire il dolore venendo considerata alla fine come una poco di buono).

O un uomo che ha cercato di scalare più volte il successo, ritrovarsi con un pugno di mosche in mano: avrà perso la motivazione perchè i suoi continui fallimenti hanno creato e alimentato la credenza che "tanto va sempre tutto male".
Oppure una persona che non ha accettato la perdita di un genitore tanto da arrivare alla depressione.
In fondo cos'è la depressione?
E' l'anima dell'individuo che ha deciso di chiudere i ponti con la sofferenza: ne ha abbastanza, non è più disposta ad accettare altri dispiaceri e ha chiuso i ponti con il mondo esterno.
Il cuore si è chiuso: ha innalzato una bariera contro la vita ed è diventato insensibile.
L'energia vitale si è atrofizzata.
Cos'è l'energia vitale?
E' la gioia di vivere che ci spinge all'azione, a creare, a sperimentare la vita.
Nel depresso tutto questo non esiste più.
Esiste soltanto apatia, rassegnazione e perdita di interesse per tutto (insieme ad attacchi di euforia nel caso di depressione bipolare).

Cos'è la predisposizione alla depressione? Solo perchè un mio genitore era depresso mi ha trasmesso i geni o il virus della depressione e quindi sono condannato? La depressione è scritta nel DNA? Sono spacciato?
Tutte sciocchezze: l'unica vera predisposizione alla depressione è un atteggiamento pessimista!
Oppure, se vogliamo usare altri termini, un condizionamento mentale verso il negativo: condizionamento perchè le esperienze negative della mia vita mi hanno spinto ad abituarmi a pensare in quella maniera.
Dicesi visione a tunnel, quando guardiamo soltanto gli aspetti negativi della nostra vita.

Perciò chi è pessimista, abituato a guardare il bicchiere mezzo vuoto, oppure a cercare il pelo nell'uovo o la macchiolina sul pavimento, è più predisposto alla depressione.

E perchè molte star famose che hanno tutto quello che si può chiedere dalla vita arrivano alla depressione?
Proprio perchè hanno raggiunto tutto quello che volevano non riescono più a dare un senso e motivazione alla loro vita.
Perchè è proprio vero che la vita è un viaggio non una meta.
Con la meta tutto finisce, mentre per mantenerci vivi, nel vero senso del termine, bisogna continuare a viaggiare, a mantenere e coltivare obiettivi e scopi nella vita.
Anche obiettivi relativamente modesti, come per la casalinga il voler mantenere la sua casa sempre pulita, o il voler preparare da mangiare sempre cose buone per la sua famiglia, anche questi sono obiettivi reali e concreti !
Non bisogna vedere gli obiettivi soltanto come qualcosa di lontano e fuori portata.

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