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domenica 12 giugno 2011

La trappola della dipendenza e dell'indecisione


Se avete la trappola della dipendenza, la vita stessa vi sembrerà opprimente: vi sembra di non riuscire ad andare avanti. Siete convinti di non essere in grado di badare a voi stessi e di dover, quindi, chiedere aiuto agli altri; pensate che solo con questo aiuto potete sopravvivere. Alla base della vostra esperienza della dipendenza vi è la sensazione di una grande fatica nell'assolvere le normali responsabilità della vita adulta. Siete assolutamente convinti di non avere ciò che ci vuole: è la sensazione che qualcosa manchi, una sensazione di inadeguatezza.
Un'immagine che esprime l'essenza della dipendenza è quella di un bambino piccolo che all'improvviso sente di non farcela ad affrontare il mondo e si mette a piangere perchè vuole la mamma. E' la sensazione di essere un bambino piccolo in un mondo di adulti: senza un adulto che si prenda cura di voi, vi sentite persi.

I vostri pensieri tipici riflettono il vostro senso di incompetenza: "E' troppo difficile per me", "Non sono in grado di farlo","Andrò in crisi", "Non sarò in grado di affrontare le mie responsabilità". Altri pensieri ricorrenti riflettono la paura di essere abbandonati; temete di perdere le persone dalle quali siete maggiormente dipendenti: "Che cosa farei senza questa persona?", "Come potrei andare avanti da solo?". Solitamente, questi pensieri sono accompagnati da un senso di disperazione e di panico (...)
Spesso tradite un'assoluta mancanza di fiducia nella vostra capacità di giudizio. Vi considerate scarsamente in grado di giudicare in modo corretto. La difficoltà di fidarsi del proprio giudizio è, di fatto, una delle caratteristiche principali della dipendenza. Siete indecisi.

Quando dovete prendere una decisione, sollecitate l'opinione degli altri. Di fatto, è probabile che corriate da una persona all'altra alla ricerca di un consiglio. Cambiate idea centinaia di volte e finite per essere più confusi e sfiniti che mai. Quando, finalmente, riuscite a prendere una decisione, dovete continuare a chiedere rassicurazioni sulla correttezza della vostra scelta.
In alternativa, può darsi che cerchiate di avere il parere di una persona di cui vi fidate molto e che vi affidiate esclusivamente a esso. Questa persona è spesso il terapeuta (...)
Le persone dipendenti non amano il cambiamento: vorrebbero che tutto rimanesse sempre uguale.

E' la mancanza di fiducia nella vostra capacità di giudizio che vi rende così spaventati dal cambiamento. La sicurezza in voi stessi è particolarmente bassa soprattutto nelle situazioni nuove, perchè in queste situazioni dovete affidarvi alla vostra capacità di giudizio. Nelle situazioni conosciute, invece, avete già a disposizione le opinioni di altre persone e avete già accumulato un bagaglio di conoscenze sul miglior approccio da adottare. Ma, quando dovete affrontare una novità, se non c'è qualcuno che vi consigli, siete obbligati a contare solamente sulle vostre opinioni: il problema è che non vi fidate di voi stessi.

Agendo costantemente in modo che gli altri facciano le cose al posto vostro, vi arrendete alla vostra trappola. Delegando agli altri ciò che sarebbe compito vostro fare, rafforzate la vostra convinzione di non essere capaci di fare le stesse cose da soli e impedite a voi stessi di sviluppare un senso di competenza. Tuttavia è quasi certo che, se conduceste una vita per conto vostro, riuscireste alla fine a imparare tutto ciò che è necessario per cavarsala nella vita di tutti i giorni.
Un altro modo attraverso cui rinforzate la vostra trappola è la fuga. Fuggite dai compiti che credete siano troppo difficili per voi. Le persone dipendenti evitano comunemente un certo tipo di attività: guidare, occuparsi di questioni finanziarie, prendere decisioni, assumersi nuove responsabilità e apprendere nuove competenze.
Se avete questa trappola, eviterete di allontanarvi da un genitore o dal partner. E' raro che persone con questa trappola vivano o viaggino da sole; altrettanto di rado vanno da sole al cinema o al ristorante. Continuando a fuggire da attività come queste, confermate la sensazione di non potercela fare da soli. (...)

Come uscire dalla dipendenza

  1. Cercate di comprendere la condizione di dipendenza in cui avete vissuto da bambini. Entrate in contatto con il bambino incompetente/dipendente che è in voi.
  2. Fate un elenco delle situazioni, dei compiti, delle responsabilità e delle decisioni della vita quotidiana in cui dipendete dagli altri
  3. Fate un elenco delle vostre fobie, delle sfide e dei cambiamenti che avete evitato di affrontare perchè vi fanno paura.
  4. Sforzatevi di affrontare regolarmente le attività e le decisioni di ogni giorno senza chiedere aiuto. Accettate le sfide o attuate i cambiamenti che finora avete evitato. Cominciate con le attività più facili.
  5. Quando riuscite in un compito da soli, prendetevene il merito: non minimizzate l'importanza. Quando il primo tentativo non ha successo, non arrendetevi: continuate a provare finchè ci riuscirete.
  6. Passate in rassegna le relazioni passate e chiaritene i modelli di dipendenza ricorrenti. Elencate le trappole da evitare.
  7. Evitate i partner forti e iperprotettivi che suscitano in voi una notevole attrazione.
  8. Quando trovate un partner che vi tratta alla pari, date alla relazione una possibilità. Assumetevi la vostra parte di responsabilità e di decisioni.
  9. Non lamentatevi se il vostro partner o il vostro superiore non vi aiuta come vorreste. Non cercate continuamente consigli e rassicurazioni.
  10. Accettate nuove sfide e responsabilità nel lavoro, ma fatelo gradualmente.
  11. Se il vostro problema è la controdipendenza, ammettete il vostro bisogno di consigli. Chiedete aiuto agli altri. Non continuate ad assumere più sfide di quelle che potete gestire. Usate il vostro livello di ansia come spia del livello di attività che potete intraprendere senza provare disagio.
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