La medicina mente/corpo asserisce che i pensieri ed emozioni esercitano un influsso positivo (o negativo) sulla salute fisica. L'atteggiamento positivo può scaturire da una serie di fonti: il sostegno di un medico, l'effetto placebo, il pensiero positivo, l'autosuggestione e così via.
La fede nel legame tra mente e corpo è antica quanto la medicina occidentale stessa: già nel V secolo a.C. Ippocrate diceva che la naturale forza di guarigione racchiusa in ognuno di noi rappresenta la principale spinta a guarire.
Da allora, il legame fra salute e mente è stato studiato in ogni sua sfaccettatura, sul tema sono stati scritti moltissimi libri e pubblicati innumerevoli articoli, basta cercare su Internet per rendersene conto.
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Perché il placebo funziona così bene, anche meglio dei farmaci a cui viene sostituito? Perché con alcuni pazienti l'atteggiamento positivo pare funzionare più che con altri? Perchè il potere della suggestione appare così potente eppure impossibile da dimostrare?
Per lungo tempo la scienza si è rifiutata anche solo di prendere in esame simili quesiti. Ma questo atteggiamento è cambiato, anche grazie a un bestseller. Negli anni Settanta Norman Cousins pubblicava La volontà di guarire: anatomia di una malattia, in cui raccontava le vicende della sua stessa guarigione da una malattia mortale: una grave forma di spondilite anchilosante.
Cousins era riuscito a ritrovare la salute soprattutto tenendo alla larga le emozioni negative, leggendo libri umoristici, guardando i film dei fratelli Marx e un classico dell'umorismo televisivo come Candid Camera.
Ben presto venne ingaggiato dalla facoltà di Medicina dell'UCLA, dove contribuì alla nascita del campo della PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologia), lo studio del rapporto fra corpo e mente. A quel punto il concetto aveva messo salde radici nel pensiero ufficiale.
Un'ulteriore ragione di tale cambiamento è che la ricerca ha comunque dimostrato che diverse sostanze che si formano naturalmente nell'organismo hanno il potere di determinare sensazioni di piacere o dolore. Le endorfine provocano uno stato noto come "euforia del corridore".
In altre parole, entrano in gioco meccanismi quantificabili e pertanto studiabili sul piano scientifico.
Inoltre la ricerca in materia di biofeedback dimostra che è possibile controllare le onde cerebrali e intervenire sulla respirazione e il sistema cardiovascolare anche con la sola forza del pensiero. (...)
Judith Orloff, psichiatra e professoressa aggiunta di psichiatria all'UCLA, autrice di bestseller come Positive Energy ed Emotional Freedom, ha dedicato gran parte dell'esistenza a migliorare l'atteggiamento mentale degli altri. Ecco qualche consiglio:
- Cercate di rendervi conto che sono le convinzioni a dare il segno alla salute e alla guarigione: gli atteggiamenti positivi accentuano il benessere, quelli negativi lo ostacolano. Le nostre credenze stimolano risposte biochimiche: nessun organo è completamente separato dalla mente. Ciò che pensiamo influisce sulla salute.
- Tentate di concentrarvi su ciò che di buono c'è nel presente anziché fare previsioni catastrofiche su chissà quali sciagure in agguato nel futuro. I pensieri negativi basati sulla paura incrementano la concentrazione di ormoni dello stress e interrompono il flusso di endorfine, che con i suoi effetti benefici costituisce il naturale meccanismo neurochimico messo in atto dal cervello contro il dolore.
- Dedicate qualche minuto di meditazione al giorno su un'immagine positiva: una cascata, il tramonto, il cielo stellato, il viso di un bambino. Serve a calmare il sistema fisiologico e consente una breve pausa dai fattori di stress che accompagnano la giornata.
- Praticate il pensiero positivo. E' una tecnica che neutralizza la tendenza a concentrarsi su ciò che è negativo. Per esempio, se vi sentite stanchi fermatevi un pò invece di autoflagellarvi perché non lavorate come bestie fino a stramazzare. Se sapete di aver fatto del vostro meglio in una data situazione, congratulatevi con voi stessi e ripromettetevi di fare ancora meglio in futuro. L'enfasi su ciò che avete realizzato, anziché su ciò che non siete riusciti a fare, vi aiuterà a restare sereni e in salute.
- Siate contenti di quello che funziona nella vostra esistenza ed evitate di ossessionarvi per ciò che non è andato per il verso giusto. Concentratevi sempre sugli affetti su cui potete contare e non sottovalutatene mai l'enorme valore.
- Se vi sentite infelici o di malumore, sforzatevi di essere servizievoli anche con chi non conoscete. Prestare un piccolo aiuto al prossimo, come per esempio aiutare uno sconosciuto ad attraversare la strada o dare sostegno morale a un amico, sono gesti che aprono il cuore agli altri e fanno sgorgare energia positiva: in questo modo starete meglio voi e farete star meglio chi vi circonda.
L'atteggiamento positivo va praticato con costanza e, per dare risultati concreti, deve diventare un'abitudine.
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