In noi esseri umani, le emozioni si sono evolute a mano a mano che la nostra vita è diventata più complessa e ci è stato necessario legarci in società interdipendenti: sono risposte automatiche di sopravvivenza.
Quando percepiamo eventi di una certa portata per il nostro benessere, interiore o esteriore, mettiamo in moto una serie di risposte che producono in noi cambiamenti fisici e mentali e che ci rendono capaci di affrontare al meglio la situazione.
E' facile riconoscere il fine costruttivo dei sentimenti che sono generalmente, considerati "positivi"; l'amore o il piacere che proviamo incontrando qualcuno che desideriamo stimola il sistema ormonale tanto che ci predisponiamo alla possibilità di procreare; la compassione ci spinge a fermarci ad ascoltare il pianto di un bambino e c'incoraggia a compiere azioni di accudimento; l'eccitazione che accompagna una grande idea ci pungola fisiologicamente tanto da darci l'energia e la motivazione per realizzarla.
Ma anche i nostri cosiddetti sentimenti negativi hanno importanti funzioni; consideriamone alcune:
E' facile riconoscere il fine costruttivo dei sentimenti che sono generalmente, considerati "positivi"; l'amore o il piacere che proviamo incontrando qualcuno che desideriamo stimola il sistema ormonale tanto che ci predisponiamo alla possibilità di procreare; la compassione ci spinge a fermarci ad ascoltare il pianto di un bambino e c'incoraggia a compiere azioni di accudimento; l'eccitazione che accompagna una grande idea ci pungola fisiologicamente tanto da darci l'energia e la motivazione per realizzarla.
Ma anche i nostri cosiddetti sentimenti negativi hanno importanti funzioni; consideriamone alcune:
- La tristezza rallenta a volte fino a rendere insensibile il nostro sistema vitale così da predisporci a fare una pausa; ciò significa che possiamo risposarci e/o sottrarci a una situazione per proteggerci finché non ci riprendiamo dalla vulnerabilità e da altri effetti provocati dalla nostra perdita.
Produce anche reazioni chimiche e quindi l'insorgenza di segnali non verbali come le lacrime, che avvertono gli altri del nostro stato di relativa impotenza e debolezza suscitando in loro compassione con conseguenti risposte di affetto. - La delusione funziona in modo simile alla tristezza ma le sue risposte si esprimono in tono minore. Il suo fine principale è avvertire noi e gli altri che dobbiamo rallentare e prendere tempo per pensare, poiché può essere necessario imboccare una direzione diversa.
- L'imbarazzo ci avverte che abbiamo fatto un passo falso; genera l'introspezione attraverso cui potremmo scoprire di dover imparare o perfezionare qualche abilità nei rapporti sociali, chiedere scusa o suscitare più fiducia. L'ansia che proviamo provoca segnali non verbali come il rossore e moti delle palpebre diretti a blandire e generare simpatia, che hanno in genere la prerogativa d'impedire alle persone ragionevoli di approfittarsi della nostra condizione.
- La rabbia ci avverte di una minaccia; provoca modifiche fisiologiche nel nostro corpo che ci aiutano o a sottrarci rapidamente o a restare e lottare; il cuore che accelera i battiti e il respiro più superficiale ci danno maggiore energia, e i muscoli si tendono dandoci più forza. Ansimando, riscaldandoci, urlando e stringendo i pugni avvertiamo gli altri che o sono disposti a lottare o è meglio che si ritirino.
La comprensione del fine positivo di tali sentimenti è una delle pietre miliari di una buona terapia. Se ignoriamo i loro richiami SOS che ci incitano all'azione, potremmo averne serie ripercussioni nel breve sia nel lungo termine. (...)
Una ferita emotiva è un sentimento, o un insieme di sentimenti, provocato da un evento esterno vero o immaginario e percepito in modo doloroso dalla persona che lo prova.
Queste ferite possono non essere visibili, ma sono reali come quelle fisiche; anch'esse richiedono protezioni e cure rapide ed efficaci. (...)
Finché il processo di guarigione conscio o inconscio di una ferita non è completo, il nostro sistema fisico e mentale va a ritmo ridotto; si comporta come una macchina che ha bisogno di qualche intervento al motore; esso non presta le sue performance migliori, non funziona nel modo efficiente e veloce o reattivo che gli è solito. (...)
Se trasciniamo da tempo ferite emotive che stanno andando in suppurazione, mantenendo uno stile di vita a bassa intensità, è probabile che non sentiamo nessuno sforzo o impedimento; ma chi può garantirci che la nostra vita resterà libera da stress per sempre? (...)
Se trasciniamo da tempo ferite emotive che stanno andando in suppurazione, mantenendo uno stile di vita a bassa intensità, è probabile che non sentiamo nessuno sforzo o impedimento; ma chi può garantirci che la nostra vita resterà libera da stress per sempre? (...)
Se soffochiamo regolarmente i sentimenti dolorosi con il pedale emotivo, riduciamo la nostra sensibilità verso le emozioni in genere (un complessivo appiattimento della reattività emotiva è uno dei sintomi chiave del grave disturbo mentale che chiamiamo "depressione")
Ciò significa che trattenendo in noi tristezza o rabbia, riduciamo allo stesso tempo la nostra capacità di provare gioia, eccitazione e passioni positive.
E anche se non dobbiamo affrontare problemi o traumi gravi, rischiamo di scivolare in una specie di vita sottotono. (...)
Il legame fra salute emotiva e salute fisica è ormai così generalmente assodato che non occorre da parte mia fornirne ulteriori avvertenze.
Per approfondire "Pronto soccorso emotivo" Geal Lindenfield