Non ce la farai mai! Non ce la farò mai! Vi ha mai detto nessuno che non sareste riusciti a fare una cosa? Vi siete mai detti di non essere capaci di una certa azione? In caso positivo, non siete soli. (...)
Qual è il problema del "mai"? Vi impedisce di provare. Rende sicuro il vostro fallimento. Fine della storia. Il "mai" chiude la porta in faccia e respinge le occasioni, le potenzialità. (...) Se volete compiere il primo passo verso qualsiasi cosa desideriate dalla vita, anche a livello di identità personale, dovete trovare e alimentare dentro di voi la forza per dire sì a voi stessi, anche quando non ci crede nessuno.
Bandite dal vostro vocabolario le parole "non posso". Ricordate: se non posso equivale a non voglio, posso equivale a voglio. (...)
Siate voi stessi. Il fatto di accettarvi per quello che siete e di essere sinceri aumenta la fiducia nelle vostre capacità. Dopo esservi accettati, rafforzate la sicurezza assumendovi le vostre responsabilità per le sfide che dovete raccogliere. (...)
Siate pieni di iniziative. Quando vi imbattete in una sfida impossibile, valutatela e accettatela. Assumetevene le responsabilità; se si tratta di un problema, risolvetelo. Consideratelo come un'occasione per vincere. Essere capaci di risolvere i problemi farà aumentare la vostra reputazione e la fiducia che avete in voi stessi. La sensazione di potercela fare sarà tonificante. (...)
Bisogna comunque ricordare che talora si fa del proprio meglio, si può perdere lo stesso. Non è sempre possibile arrivare primi, dato che esistono circostanze al di fuori del nostro controllo, e non possiamo prendercela in penso personale. [Ma almeno hai la coscienza a posto per averci provato e aver dato il tuo meglio, n.d.r.](...)
Usate i dubbi per motivarvi. Quando gli altri mettono in dubbio la vostra abilità nell'eseguire una cosa, dimostrate che hanno torto.
Il mio amico Muhammad Ali è stato per tanto tempo un eroe per molti, e lo è ancora oggi nonostante sia colpito dal morbo di Parkinson: chi può credere che si sia potuto pensare che questa icona e leggenda del pugilato fosse un incapace?
Eppure, Ali ritiene il suo primo incontro con Sonny Liston, nel 1964, il punto di svolta della sua carriera: "Fu uno dei combattimenti più importanti che abbia mai sostenuto. Era il mio primo incontro col titolo di campione del mondo dei pesi massimi in palio e Liston era l'avversario più difficile che avessi incontrato fino a quel momento. Tutti mi dicevano che non ce l'avrei fatta. Gli esperti di boxe, i commentatori, l'uomo della strada... le probabilità erano contro di me. "Non ce la farà", ripetevano tutti." (...)
Ma Ali, che allora si chiamava Cassius Clay, non li ascoltava. "Dissi a tutti che avevano torto", precisa "sapevo di avere una possibilità, sapevo di poter battere Sonny Liston."
Ali dimostrò agli scettici che avevano torto: "L'incontro era finito prima che me ne rendessi conto. Liston era fuori combattimento! Avevo messo al tappeto l'uomo che regnava sulla categoria dei pesi massimi, di cui ero diventato campione del mondo. Avevo sconvolto il mondo e dimostrato che tutti i miei detrattori si sbagliavano." (...)
Provate una volta e, se non va bene, provate di nuovo. Imparate dall'esperienza. Continuate a provare finché non ce la farete. (...)
Cominciare a credere di "potere" invece di "non potere" può davvero cambiare il corso della vostra esistenza. (...)
Ogni volta che hai un pensiero negativo", soleva dire Norman Vincent Peale, "accantonalo e sostituiscilo con uno positivo". E' una cosa semplice, ma profonda, e funziona. Se lo facciamo abbastanza spesso, in breve tempo i pensieri positivi diventano automatici. E' molto più facile essere negativi, cinici e invidiosi. Per essere positiva, una persona deve essere fiduciosa e sicura di sé. E quando ci si impegna a mantenere un atteggiamento costruttivo si ottengono risultati straordinari. (...)
Ho scoperto che ciò significa dire sì a se stessi; ignorare quelli che dicono no; seguire il flusso di cambiamenti; sapere quando procedere; apprezzare i propri talenti speciali; non prendersi troppo sul serio; e capire che il fallimento non esiste (...)
Da "Ottimisti e vincenti" P. George Libri sul pensiero positivo disponibili qui